Provincia di Roma, i 12 itinerari consolari

di  Romano Maria Levante

Nel Convegno tenuto a Roma al Tempio di Adriano il 12 maggio 2011 – tavola rotonda moderata da Maria Concetta Matteidella Rai – è stato presentato il volume riccamente illustrato  “Tesori lungo le vie consolari romane. Storia, arte e paesaggio nella provincia di Roma” curato da Provincia, Camera di Commercio e “Civita” – nel quale, oltre a cinque  saggi sugli aspetti generali, è contenuta una ricognizione dei dodici itinerari sulle vie consolari, con testi e fotografie di Fabrizio Ardito.

Degli aspetti generali si è parlato nella tavola rotonda tra gli autori dei saggi riportati nel volume, aperto dallo scritto introduttivo di Franco Cardini, “ sulle vie consolari tra storia e archeologia”: dalla Campagna Romana tra paesaggio e storia alla scoperta dell’altra Roma nel paesaggio agrario e naturale; dalle origini della tradizione gastronomica romanesca ai viaggiatori delle vie consolari nel terzo millennio.  Insieme a questi saggi di interesse culturale, il  corpo del volume è costituito dalla descrizione dei dodici itinerari  consolari, oltre all’affresco di un ambiente ricco di preesistenze e di attrattive storiche e ambientali: una guida preziosa per il turista esigente e avveduto.

Insieme al volume sono stati presentati l’applicazione iPhone, scaricabile gratuitamente da AppStore, che consente di personalizzare la visita per temi;  e il sito web www.tesorintornoroma.it  ricco di testi descrittivi, fotografie  e video per i singoli itinerari, mappe e funzioni interattive con la possibilità di fornire contributi, commenti, segnalazioni,  e condividerli nei social network. . Ne parliamo nella rivista consorella cultura.inabruzzo.it,, in  un ampio servizio sul Convegno  citato.

La conoscenza dei dodici percorsi descritti accuratamente, uno per uno, dall’autore dei testi è  arricchita da schede con analizzati i “tesori” che si trovano lungo gli itinerari; e da un prezioso corredo iconografico con  ben 150 fotografie, di cui 35 a pagina intera,  tra le quali inquadrature di notevole pregio artistico. Testi e fotografie sono opera pregevole di Fabrizio Ardito, in un’efficace associazione tra parole e immagini nello stesso autore che crea continuità tra i due momenti della comunicazione: le “mille parole” del commento e l’immagine che ne fissa subito i passi salienti. 

Nel leggere i testi – che sono scritti con l’immediatezza e la vivacità del viaggiatore appassionato – ci si sente associati nel “viaggio”, come in una caccia  al tesoro che offre sempre sorprese e novità. Ed è come se si prendesse un taccuino per leggere gli appunti sulle sensazioni provate, con in più i risultati di ricerche storiche; e nello stesso tempo si frugasse nelle  fotografie scattate nel “viaggio”.

Degli “itinerari di Fabrizio Ardito”  sulle vie consolari  i titoli fissano i momenti centrali dei singoli percorsi  rendendone già il fascino. Si percorre la via Flaminia “lungo il biondo Tevere”  fino a Sant’Oreste, per 84 km. Lungo la via Cassia si va “a nord, nella terra del tufo” fino a Mazzaro Romano per 105 Km. La via Claudia Braccianese conduce “in Etruria, sulle rive del grande vulcano”, sono 86 km fino ad Allumiere.

Lungo la via Aurelia si incontrano “le necropoli e il mare della via costiera”, in 140 km si è a Civitavecchia; inutile precisare che “lungo la via dei porti imperiali” c’è la  via Portuense, 25 km fino a Fiumicino.  “Tra dune e pineta” la via Severiana in 63 km conduce da Ostia a Torre Astura, l’unico itinerario che non inizia da Roma ma dal suo antico porto. “La strada delle origini di Roma”, la via Ardeatina, in 44 km porta ad Ardea, la accostiamo idealmente  alla “Regina delle strade romane”, la via Appia,  63 km fino a Velletri. “Tra boschi, torri e castelli” corre la via Latina che dopo 93 km sbocca a Segni, mentre la via Prenestinasi snoda “tra i monti, verso i confini del Sud” fino a Valmontone per 108 km. Le strade percorse storicamente dagli abruzzesi per raggiungere Roma completano gli itinerari: la via Tiburtina, “ai piedi dell’Appennino”, porta a Subbiaco in 137 km, e la via  Salaria con la Nomentana“dalle catacombe romane ai colli e agli olivi della Sabina”, 120 km fino a Mentana, Palombara Sabina, Nerola e Monterotondo.

I dodici itinerari raccontati con le immagini

Dai titoli passiamo ai contenuti attraverso le immagini. La nostra Photo Gallery intende far compiere un suggestivo viaggio virtuale come premessa al viaggio reale che il lettore vorrà fare in questi o in altri itinerari dove le preesistenze storiche e artistiche sono immerse in un ambiente affascinante. Sono  immagini quasi tutte contenute nel volume citato, tra le 150 totali;  alcune, però,  non vi sono comprese, ma fanno parte anch’esse della ricca galleria di Fabrizio Ardito.

Inizia con il definire le strade consolari “vie del passato, che ancora oggi disegnano la geografia dei dintorni di Roma” e spiega che  “il percorso storico è servito da traccia e da ispirazione”, permettendo di accostarsi “al tracciato originario, con le sue stazioni di sosta, le sue mete, le innumerevoli cittadine romane sorte a fianco del fluire del traffico dell’antichità”. Ed è proprio questo il filo conduttore del suo racconto, la scoperta “in itinere” di siti e ambienti. Di qui, per ogni via consolare con il territorio che attraversa, un’attenta descrizione ambientale e topografica accompagnata da una ricostruzione storica documentata,  anche con  apposite schede soprattutto per le preesistenze artistiche. La descrizione dei singoli itinerari è seguita dalle origini della via, viene voglia di ripercorrerli seguendo passo passo il volume, magari con  l’iPhone: dove sono “in palmo di mano”, accessibili in modo virtuale anche con la personalizzazione voluta  per temi, come è stato spiegato nel Convegno per il quale abbiamo rinviato all’apposito servizio su cultura.inabruzzo.it.

Pur nella forma didascalica e descrittiva che entra  nei particolari  più minuti, si avverte la passione del viaggiatore. Potremmo definirlo “Il viaggio in Italia”, sulle vie consolari romane di Fabrizio Ardito, lo immaginiamo riposarsi come Goethe nel dipinto di Tischbein  – esposto di recente tra i “Cento capolavori” della mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma – con sullo sfondo i ruderi e gli insediamenti nella campagna romana,  che sono il fondale anche del suo affresco ambientale.

Una guida alle immagini della Galleria, che non sia una successione di fredde didascalie, ci sembra essere la citazione del loro contenuto in una sequenza che sia un racconto di scoperte e di emozioni.

Ecco la via Flaminia, vediamo l’Eremo di San Silvestro  a Monte Soratte sotto un cielo nuvoloso e la campagna sullo sfondo,  e poi Castelnuovo di Porto che a dispetto del nome è su un cucuzzolo.  Incalza la vicina Via Cassia, con il borgo dell’Isola Farnese, che ha il fascino delle stampe di “Roma sparita”  e le “chiare, fresche e dolci acque” della  cascata di Monte Gelato nellaValle del Treja, Acque altrettanto chiare, fresche e dolci quelle  del Lago di Bracciano, sulla via Claudia Braccianese,  che offre anche un orizzonte di rilievi sovrastati  da nuvole simili a veli misteriosi, sono i monti della Tolfa, dove ci si inerpica verso l’insediamento suggestivo della rocca Frangipane. Altrettanto arroccato il borgo di Ceri, una frazione di Cerveteri sulla via Aurelia,  mentre a Santa Marinella, il castello di Santa Severa, con la sua torre sul mare, non ha l’aspetto arcigno dei cupi manieri. Troviamo l’acqua anche sul percorso della  via Portuense, ed è a Fiumicino, nel bacino dell’antico Porto di Traiano, con pini e un volo radente di bianche ali,  e una strada lastricata a servizio del bacino ci ricorda le origini romane. Ancora il mare con  la duna costiera sulla  via Severiana, nella  tenuta presidenziale di Castelporziano che comprende  riserve di caccia, aree agricole e pascoli; più avanti il Forte Sangallo a Nettuno, un maniero dalla struttura poderosa.

Sulla via Ardeatina si incontra l’Acropoli di Ardea, di cui vediamo la porta delle mura, poi il paesaggio intorno al borgo, un suggestivo scorcio di campagna romana. La via Appia cattura subito l’attenzione con il basolato romano, sull’Appia antica ne sono rimaste consistenti preesistenze; l’antichità è evidente anche nella fontana di Nettuno a Marino, mentre la natura torna con il panorama del lago di Nemi e uno scorcio dell’itinerario escursionistico di Montecompatri nel parco dei Castelli Romani.  Dal parco naturale al parco archeologico che si trova a  Frascati, sulla via Latina,  vediamo le scalee a semicerchio del teatro romano di Tuscolo; sempre a Frascati ecco Villa Aldobrandini. Ben diversa ma altrettanto spettacolare l’abbazia di San Nilo a Grottaferrata con le sue fortificazioni, mentre torna il fascino ambientale con Pian della Faggeta dei monti Lepini. Una cattedrale anche sulla via Prenestina,  è quella di Sant’Agapito a Palestrina,  c’è anche  una veduta del borgo addossato alla collina con in vista le preesistenze romane, è sorto sui resti del santuario della Fortuna Primigenia. La galleria di questo itinerario comprende anche  un castello, quello di Passerano a Gallicano, e una fortezza, quella di Castel San Pietro Romano, un  borgo medioevale, San Gregorio da Sassola,  e una “sala del trono”, però nulla di imperiale, fa parte del museo del giocattolo di  Zagarolo.

Le ultime due vie consolari le percorrevano gli abruzzesi per raggiungere Roma, dai piedi dell’Appennino,  prima dell’autostrada.  La via Tiburtina ci fa vedere la neve nei Monti Simbruini, con lo sci di fondo a Vallepietra, poi ci regala due visioni suggestive, per motivi opposti: il  Ponte di San Francesco a Subbiaco, un angolo intimo e raccolto, e il borgo di Vicovaro con la chiesa di San Pietro Apostolo, imponente come un castello che domina con i suoi due campanili e la sua vasta estensione l’ambiente circostante, sebbene sia sotto un costone che sembra quasi proteggerla. La via Salaria, con la Nomentana, mostra anch’essa una grande chiesa, è l’abbazia di San Giovanni in Argentella  a Palombara Sabina, immersa nell’ambiente senza dominarlo; e anche un maniero, il castello Orsini a Nerola con la torre merlata e le mura impenetrabili senza finestre; poi il Ponte Nomentano e il basolato dell’antica via Nomentana. Ci riportano a Roma, la Capitale, la Città eterna dove “conducono tutte le strade” e da dove iniziano i dodici itinerari descritti dalle fotografie. 

La  galleria di imagini le riporta nella loro immediatezza. Sono opera di Fabrizio Ardito al quale si devono anche i testi che descrivono i percorsi delle vie  consolari negli aspetti storici, artistici, ambientali con molta attenzione alla topografia e alla logistica. Le immagini li illustrano con efficacia, il nostro servizio su cultura,inabruzzo.it inquadra i problemi e le prospettive discussi nel Convegno al Tempio di Adriano, il volume citato all’inizio descrive il viaggio di Fabrizio Ardito anche con le sue parole; oltre alle fotografie che ha scattato, l’iPhone con il software della Provincia offre un viaggio virtuale con personalizzazione anche tematica, molto utile per chi voglia andare “a caccia” dei tesori della provincia di Roma; un apposito sito internet completa la disponibilità per gli interessati di strumenti tradizionali e di strumenti avanzati, non manca nulla.

E’ una dovizia di opportunità per gli appassionati, un modello innovativo esemplare per tutti.

Info

Cfr. in questo sito il nostro articolo per il Convegno sui  “Tesori” della Provincia di Roma il 29 luglio 2013. 

Foto

Le immagini sono state fornite dallAssociazione “Civita” che si ringrazia, con i titolari del diritti, precisamente  Fabrizio Ardito al quale va uno speciale ringraziamento essendo l’autore di 29 delle 36 foto forniteci tra le quali ne abbiamo selezionate 12, una per ogni itinerario consolare.Questa la successione delle immagini: in apertura, Appia Antica; seguono Flaminia e Cassia; poi Claudia-Braccianese e Aurelia; quindi Portuense e Severiana; inoltre Ardeatina ed Appia; ancora Latina e Prenestina; in chiusura, Tiburtina.