Ritratti di poesia, la poesia diventa amore, al Tempio di Adriano

di Romano Maria Levante 

Al Tempio di Adriano a Roma, il 15 febbraio 2019,  si è svolta la 13^ edizione dell’annuale maratona poetica “Ritratti di poesia”,  promossa  dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, evoluzione della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, oltre tale confine,  nel logo il Terzo Pilastro segna la direttrice tra gli altri due, quali colonne d’Ercole da superare verso il planisfero. Realizzata dalla Fondazione Cultura Arte, emanazione diretta della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, a cura di Vincenzo Mascolo, da sempre organizzatore e conduttore che si alterna con altri intervistatori nei colloqui con i poeti, e intervista gli editori e gli ospiti particolari. Il presidente della Fondazione Emmanuele F. M. Emanuele ha introdotto e conferito i due Premi “Ritratti di poesia” a livello nazionale e internazionale. La scenografia – con le mani aperte  nel proscenio e nella  forma della poltrona per i poeti, come  nelle installazioni ai margini della sala – esprime il motivo di fondo della poesia che si apre alla solidarietà per i malati con opere dell’artista cinese Liu Zi Xia, dopo  gli ingranaggi ingigantiti degli orologi di Enrico Miglio che  nella passata manifestazione segnavano la corsa del tempo. 

Emmanuele F. M. Emanuele presenta il risultato del Premio Internazionale “Ritratti di poesia”, a sin. Vincenzo Mascolo 

Il giorno dopo San Valentino, la festa degli innamorati,  è venuta la maratona poetica, la festa dei poeti. Questa circostanza ci  ha fatto tornare alla mente una vecchia canzone, “Quando l’amore diventa poesia”. Ma le parole del presidente Emanuele, ideatore dei “Ritratti di poesia” nel 2006 e appassionato realizzatore delle 13 edizioni con la sua Fondazione, hanno reso reversibile l’assunto della canzone: ci siamo trovati dinanzi al reciproco, “quando la poesia diventa amore”.

La poesia diventa amore per i deboli e i malati

Ma non si tratta dell’amore di quella canzone e di tante altre, che si può dire scontato in quanto versi  romantici sono stati da sempre indirizzati alla persona amata,  e non serve ripensare al “dolce stil novo”  tanto l’amore poetico  è diffuso, anche se nella poesia contemporanea sono altri i motivi  prevalenti, almeno a stare al vasto campionario esibito anche  nell’attuale maratona. 

E’  un altro amore quello manifestato dal prof. Emanuele con le sue sentite parole, l’amore per chi soffre, è debole e indifeso, l’amore per il malato a fianco del quale ha mobilitato da molto tempo le iniziative benefiche proprie e della Fondazione, e ora anche la forza della poesia. 

Premio internazionale Fondazione Terzo Pilastro Ritratti di poesia”, la consegna del premio da parte del prof. Emanuele alla poetessa  Ingrid de Kock, del Sudafrica 

Forza consolatrice ma anche forza  per aiutare, assistere, non lasciare soli.  Le iniziative di natura culturale e sociale legate alla poesia, che Emanuele ha citato, oltre all’elevato valore umanitario ne  evidenziano  ulteriormente la pervasività,  ponendo in  collegamento la poesia con la scienza e la medicina, un legame inedito dopo quelli già ampiamente esplorati con le altre arti, dalla danza alla pittura e soprattutto alla musica cui la maratona ha sempre dedicato indimenticabili “performance”. 

Per il legame con la medicina è stato presentato, da Emanuele con Vincenzo Ruta, della Fondazione Sanità e Ricerca, il “Piccolo dizionario della cura”, coordinato da Vincenzo Mascolo, 42 parole diverse di interesse medico e umano, due ogni lettera dell’alfabeto,  interpretate da 42 poeti i cui versi  fanno sentire il valore della cura, che non va mai sottovalutato anche nei malati  inguaribili, pur in fase terminale ai quali, insieme ai  non autosufficienti,   la Fondazione ora citata dedica tutta l’assistenza, anzi la “cura” necessaria con il suo Centro per le cure  palliative e l’annesso Hospice, il cui ventennio di attività viene celebrato con il dizionario: quasi le nozze d‘argento della cura ai presunti “incurabili”, cementate con la poesia.

“Piccolo dizionario della cura”, il  presidente Emanuele  e Vittorio Ruta, presidente della Fondazione Sanità e Ricerca (alla sua sin.) lo presentano con Vincenzo Mascolo

Non sorprende che se ne sia fatto promotore il presidente Emanuele, dopo aver promosso le nozze tra arte e poesia, sempre con iniziative concrete, nella sua natura di imprenditore congiunta  a quella di  poeta e di  mecenate dell’arte. Ha citato il suo impegno assistenziale con  importanti attività sul fronte ospedaliero, noi vogliamo ricordarne la caratura di poeta  espressa in una nutrita serie di libri di poesie  con premi e importanti riconoscimenti. E,  riguardo all’arte, in aggiunta al suo mecenatismo,  la magistrale teorizzazione dei rapporti  tra “Arte e finanza”,  un trattato del  2012-15 in cui ha messo al servizio dell’arte la sua alta competenza  nel campo finanziario di docente in diverse università, autore di molti testi tra cui un trattato di  Scienza delle finanze  e nell’economia aziendale di consigliere di amministrazione di tante aziende e presidente di una delle maggiori Fondazioni bancarie, quella della Cassa di Risparmio di Roma;  ricordiamo ancora il suo intervento come vicepresidente dell’ACRI, Associazione Casse di Risparmio Italiane e presidente della Fondazione Roma, nel seminario Censis-Unioncamere agli Horti Sallustiani del 2 aprile 2009 sulle iniziative nel territorio per resistere alla crisi economica da poco iniziata, nel quale citò gli  investimenti nel 2008 delle Fondazioni rappresentate,  1.715 milioni di euro, di cui 500 nella cultura, più che in ogni altra singola destinazione. Per l’imprenditorialità nell’arte si pensi alle Presidenze degli Enti di gestione delle maggiori sedi, Scuderie del Quirinale e Palazzo Esposizioni, Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra, le ultime due della Fondazione Arte Museo, per citare solo alcune delle sue numerose posizioni di vertice in questo campo. 

“La musica, la poesia”,  il compositore  Michele Sganga al pianoforteaccompagna il baritono Riccardo Primitivo Fiorucci  

In un certo senso la sua impostazione di fare della poesia il centro e il motore di una serie di collegamenti con altre branche dell’arte, della cultura e della vita nasce dal  proprio vissuto personale, dall’averlo messo in pratica per una tendenza naturale, prima di farne oggetto di attività e iniziative a carattere imprenditoriale in cui ha cercato di unire privato e pubblico in una feconda collaborazione considerando sempre l’arte e la cultura come un patrimonio da valorizzare sul piano economico  e come un flusso di energie da mobilitare  per trasformarle in risorse diffuse sul territorio da  sviluppare costantemente per la crescita economica e sociale e non solo culturale.

Poesia e musica

Oltre a questa  novità, che potrebbe preludere ad  ulteriori sviluppi, c’è stato qualcos’altro  di nuovo, anzi d’antico… Non nel sole,  bensì nella resa spettacolare della maratona, con due concerti di mezz’ora ognuno nel pomeriggio, a  celebrare il rapporto della poesia con la musica. Con qualcosa di “antico” perché fino a qualche anno fa la maratona terminava con un concerto di noti cantanti,  ricordiamo Lucio Dalla, Francesco de Gregori e Fiorella Mannoia. “Sono solo canzonette” qualcuno poteva dire con Bennato, ma non era così assolutamente, il valore canoro era impreziosito dalle  interviste sul significato della poesia con i cantautori che si aprivano a confidenze inedite su come nascevano i testi delle loro canzoni. 

“La musica, la poesia”, la compositrice Silvia Colasanti  intervistata da Vincenzo Mascolo prima dell’esibizione del Quartetto Guadagnini (a sin.) 

Qualcosa di “nuovo” perché  si è trattato di  melodie classiche e sinfoniche ispirate da poesie: nelle due parti della sezione “La musica,  la poesia”  sono state presentate due composizioni musicali: di Michele Sganga  ispirata alla poesia di Ocean Vuong, con l’autore al pianoforte, ha cantato il baritono Riccardo Primitivo Fiorucci; di  Silvia Colasanti , ispirata a diverse poesie, interpretata dal Quartetto Guadagnini, di soli archi. Dalle ore 16 alle 16,30 e dalle 18 alle 18,30  nella sala del Tempio di Adriano si è riversata l’onda di note musicali ispirate direttamente  dai versi poetici.

Non solo note, “Le immagini, la musica, la poesia” sono state,  nella mattinata,  tema dell’incontro con l’artista irlandese Clare Langan,  cui si deve la poesia cinematografica,  ha al suo attivo un carnet di successi, i suoi cortometraggi premiati in Germania nel 2007  e in Francia nel 2014, il suo film “Flight from the city” premiato alla Biennale di Francoforte del 2015 è stato scelto dal compositore con una “nomination”  all’Oscar, Johann Johannsson, per lanciare la sua opera musicale “Orphée”. Sono state  proiettate delle immagini suggestive delle sue creazioni, con una installazione video ai margini della sala, il suo cinema poetico tratta temi esistenziali, esplorando la condizione  umana nel mondo contemporaneo. 

“La lingua, le lingue”,  Marcello Marciani recita le sue poesie in dialetto abruzzese

Poesia dialettale  e poesia sconfinata a livello internazionale

Nel pomeriggio, prima dei concerti, il poeta Vincenzo Mastropirro ha accompagnato la recitazione delle proprie poesie in dialetto pugliese con un assolo di flauto ad esse ispirato; mentre la sudafricana Tania Haberland  l’ha accompagnata con un canto dolcissimo e armoniose risonanze;  e la cilena Violeta Medina ha insistito sulla “reiterazione”,  più che musica suoni  onomatopeici e immagini sullo schermo, con lei a piedi scalzi, un calice di vino rosso e una mimica pittoresca.

Mastropirro  si è esibito nella sezione “La lingua, le lingue”, dedicata alla poesia dialettale,  prima di lui  Marcello Marciani ha recitato le proprie poesie in dialetto abruzzese  con enfasi e trasporto; più avanti  Isabella Panfido ha recitato la propria trasposizione in dialetto veneziano dei sonetti di Shakesperare  e Rosanna Bazzano analoga trasposizione, questa volta dei versi di  Anna Achmatova, in dialetto napoletano. Altra contaminazione interessante e innovativa, poesie dialettali ispirate a mostri sacri stranieri, ricordiamo lo scorso anno le poesie ispirate a celebri dipinti.

La lingua, le lingue”, Vincenzo Mastropirro nell’introduzione con il flauto alle sue poesie recitate in dialetto pugliese

La Haberland e la Medina sono intervenute nella sezione “Poesia sconfinata”, dedicata ad  importanti poeti stranieri  contemporanei che anche quest’anno hanno dato alla maratona poetica la patina internazionale voluta espressamente dal presidente Emanuele, cosa che ha fatto diventare i “Ritratti di poesia” romani un evento atteso e altamente apprezzato nel mondo.  Nelle magistrali alternanze di interventi poetici calibrati da un contatempo, sono saliti alla ribalta i  gallesi Patrick McGuinnes Gwyneth Lewis,  e la britannica Kate Tempest, con la quale si è chiusa la manifestazione poco prima delle ore 20.  Più che la  “tempesta” del  cognome, è rimasta la musicalità dei suoi versi che, come per tutti i poeti stranieri, sono stati recitati nella propria lingua, sempre con la traduzione italiana proiettata sulla schermo per una migliore comprensione del pubblico. Per i 5  poeti della “Poesia sconfinata”, intervista preliminare da parte di coloro che hanno tradotto le loro poesie: un compito di natura poetica  la traduzione, trattandosi di rendere in italiano il ritmo della poesia, e non solo il significato delle parole come nelle traduzioni in prosa. Ecco i nomi dei traduttori-intervistatori nell’ordine in cui abbiamo citato i rispettivi poeti:  Dome Buffaro e Laura Pugno, Giorgia Sensi Graziani, Paola del Zoppo e Riccardo Duranti. 

“La lingua, le lingue”,Rosanna Bazzano recita Anna Achmatova in dialetto napoletano

La poesia italiana e la poesia dei giovani

Oltre che tra le varie parti della stessa sezione l’alternanza c’è stata anche tra le diverse sezioni, vivacizzando la “maratona” con il continuo cambio di ritmo, in particolare tra “Poesia sconfinata”, “La lingua, le lingue” e la sezione di cui ancora non abbiamo parlato, la più nutrita con i poeti italiani:  “Di penna in penna”, divisa in 7 parti – 2 nel mattino e 5 nel pomeriggio – nelle quali hanno recitato i propri componimenti  15 poeti, anche loro dopo un breve quanto eloquente colloquio sui motivi e i contenuti della loro espressione poetica con intervistatori tra i quali l’onnipresente Vincenzo Mascolo.

I poeti, nell’ordine di apparizione nelle diverse parti della sezione, sono:  Valerio Grutt, Giulia Marini ed Eleonora Rimolo; Laura Accerboni, Francesca del Moro, Elisabetta Destasio, Marco Massimiliano Lenzi;  Paolo Carlucci e Giulia Perroni; Paolo Fabrizio Iacuzzi e Guido Mazzoni; Alberto Bertoni e Massimo Morasso; Tiziano Scarpa; Tiziano Rossi. 

“Poesia sconfinata”,  Tania Haberland del Sudafrica

Non si è avuto soltanto tutto questo,  e sarebbe già molto, l’orizzonte poetico è stato osservato, come nelle passate edizioni, anche sotto l’aspetto editoriale nella sezione “Idee di carta”, divisa in tre parti nella tarda mattinata, in cui Vincenzo Mascolo ha discusso con Franco Buffoni, direttore  della collana “Lyra giovani” di Interlinea; con Gianni Montieri della rivista “The FLR – The Florentine Literary Review”, con Nicola Bultrini e Mauro Cicarè per “La grande adunanza”, Capire Edizioni.

Tre modi molto diversi di promuovere la poesia: il primo con  una collana riservata ai giovani che intendano esprimersi in modo poetico, “il futuro della lingua è in poesia” è il motto, uscite periodiche di libri di nuovi poeti, due di loro, Jacopo Raimonda e Julian Zhara hanno letto loro poesie; il secondo con  una rivista letteraria  bilingue italiano-inglese con racconti e poesie di autori italiani contemporanei, dedicata ogni volta a una parola chiave sull’Italia; il terzo con una “graphic novel”, racconto illustrato sulla persistenza della poesia anche nel deserto culturale del futuro portato da una tecnologia esasperata che affidasse  la comunicazioni solo a immagini di video onnipresenti.

“Poesia sconfinata”, Violeta Medina del Cile

Viene da pensare che il “Piccolo Museo della poesia”, presentato appena prima della “grande adunanza” al termine della mattinata, sia una risposta data alla temuta sparizione dei libri e della carta stampata, mediante la sua  collezione minuziosa dei testi della poesia italiana del Novecento con incursioni anche nei grandi poeti del  passato, e la connessa raccolta di libri e antologie, riviste e lettere, quadri e sculture sulla poesia, per cui diventa una galleria d’srte. Si trova a  Piacenza, il direttore Massimo Silvotti e la direttrice didattica Sabrina De Canio  rassicurano l’intervistatore Mascolo che oltre alla conservazione c’è il dinamismo delle iniziative innovative in Italia e all’estero con mostre, “performance” e manifestazioni in cui la poesia è unita spesso ad altre arti, come nella Mostra di Poesia, pittura e scultura a Lucca e di Pittura e poesia a Milano.

Ai giovani, come avviene da quando sono state interessate le scuole ai “Ritratti di poesia”, e sono già molti anni, è  dedicata l’apertura della maratona poetica con la sezione “Caro poeta” che in ogni edizione vede gli studenti di alcuni istituti di Roma incontrare poeti affermati e recitare i loro tentativi poetici davanti a loro con una platea di compagni particolarmente calorosa. I poeti impegnati nell’incontro con i giovani sono stati Franco Buffoni, Terry Ulivi ed Elio Pecora, gli studenti sono venuti dai licei romani N. Machiavelli, G De Sanctis e Convitto Nazionale V. E. II. 

“Poesia sconfinata”, Patrick McGuinness del Galles (U.K) 

Neppure quest’anno c’è stato il “Poetry Slam”, la gara poetica di giovani “arbitrata” da Lello Voce tra il tifo da curva calcistica dei compagni, ma la premiazione “Ritratti di poesia 280”, Premio nazionale ed europeo riferito alla dimensione di caratteri degli attuali “social network”, fino alla scorsa edizione i caratteri di “Twitter” erano 140, ora sono raddoppiati; giuria composta da Claudio Damiani, Giulia Martini, Giovanna Rosadini. E’ un’altra prova della resistenza della poesia anche rispetto alla velocità e brevità indotta dalle  nuove forme comunicative predilette dai giovani, cui riesce ad  adattarsi in modo costruttivo. 

Da “L’Infinito Infinito” di Leopardi, all’omaggio alla poesia di  Olmi

Subito dopo la recita poetica degli studenti  in “Caro poeta”, una grande sorpresa, “L’Infinito infinito”, che fa “naufragare tra voci e silenzi”, protagonista Luca Mauceri, attore musicista che a contatto con “l’immaginario potentissimo e vibrante”  dei ragazzi ha visto nell’infinito leopardiano “un pretesto e mezzo di ricerca espressiva libera e incondizionata, viaggio  poetico e formativo alla ricerca  di sé”. La “performance” emozionante,  con  Niccolò d’Ottavio e Tommaso Lo Cascio, Maria Chiara Orti, Davide Ronzoni, e Alice Tempesta, tra inquietudini e quiete, porta al dolce naufragio finale nel mare della memoria in una  suggestione che coinvolge tutti, giovani e non giovani. 

“Di penna in penna”, Giulia Martini

Con il solo intermezzo della citata premiazione alla poesia nella dimensione “Twitter”, un’altra sorpresa emozionante, la presentazione del frammento di una delle ultime interviste di Ermanno Olmi, rilasciata a Fabio Falzone, in cui il celebre regista, parlando del progetto di un nuovo film,  afferma che “Nessuna arma può vincere la poesia”.  Le sue parole risuonano nella sala in presenza di Elisabetta Olmi come uno straordinario omaggio alla poesia, che  per lui è “ascolto, gioia, curiosità” e soprattutto un modo per capire “l’opportunità che l’uomo ha di vivere la propria esistenza”. Dette da un regista così sensibile, che ha lasciato un segno profondo con il suo cinema poetico, sono parole la cui intensità fa riflettere.

I vincitori dei premi “Ritratti di poesia” della Fondazione Terzo Pilastro

I momenti  “clou” della maratona poetica si sono avuti con il conferimento dei due Premi della Fondazione Terzo Pilastro –  Ritratti di poesia:  a metà mattinata  il Premio nazionale a Corrado Calabrò; a metà  pomeriggio il Premio internazionale a Ingrid  de  Kok,  del Sudafrica. Entrambi i premi  sono stati consegnati da Emanuele come presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale oltre che ideatore e promotore, che ha tratteggiato la personalità dei due premiati e i rispettivi pregi poetici, prima della  lettura delle loro poesie nell’ascolto attento dell’uditorio. Ne diamo uno scampolo riportando una loro poesia, due momenti di turbamento molto diversi.   

“Di penna in penna”, Francesca Del Moro 

Di Corrado Calabrò, tratta da “Una vita per il suo verso”, Mondadori 2002,  “Ma più che mai…”: “Dall’inizio mi manchi,/come l’acqua alla sete del deserto.// Mi manchi quando ti cammino a fianco:/ non vanno nelle stessa direzione,/ se non per breve tratto,/ due treni su binari paralleli.// Mi manchi quando sono con un’altra,/ come manca la freccia alla ferita/ che per la sua estrazione si dissangua.//  Ogni giorno mi manchi, e in ogni dove/ perché all’assenza di te/ non c’è un altrove”.

Ed ora, di Ingrid de Kok, tratta da “Other Signs”, Kwela Books/Snailpress, 2011, traduzione di Paola Splendore, “Tutto considerato”: “Non si poteva fare molto di più/ Di quello che è stato fatto// Nessuno è colpevole/ Solo la normale indifferenza// Poteva andare peggio/ Tutto distrutto// Famiglie intere sepolte/ Lunghe file di rifugiati// Incendi da spegnere/ Inondazioni da governare//  Letti di ossa/ Crateri// Disastri di più vasta scala/ Se confrontati a questa // Piccola morte/ Quasi senza peso// Tutto considerato”. 

“Di penna in penna”, Alberto Bertoni 

Dalle visioni poetiche di  Pecora ed Emanuele all’omaggio a  Marco Pantani

Finali sconsolati, il primo  a livello individuale, il secondo collettivo. A queste visioni vogliamo accostare quelle che aprono il catalogo della rassegna dove è riportata  una poesia per ogni poeta, sono nelle  poesie di  Emanuele, il presidente della Fondazione, e di Elio Pecora di “Caro Poeta”. 

Di Elio Pecora, da “Rifrazioni”, Lo Specchio Mondadori, 2013: “Sono vivi della loro piccola vita/ questi che vanno in folla/ l’uno all’altro sconosciuti,/ stremati eppure mai fermi/ dentro recinti di mura/ che chiudono altri recinti.// Dove la tua contentezza/ o tu che adduci/ verso mete insicure/ mentre i sogni della mente/ ti conducono altrove?/ Quale pena può lasciarti/  se continui a rifiutare/ la norma che ti vuole/ fragile e breve?// Ah, nel riquadro del cortile/ la mappa dei pulviscoli accesi,/ il Cigno, Sirio, Boothe:/ con quale voce chiamarli!// L’occhio mai stanco di perdersi…”.

“Idee di carta”,il direttore della collana  “Lyra giovani” di Interlinea, Franco Buffoni, con Vincenzo Mascolo

E, per concludere,  di Emmanuele F. M. Emanuele, da  “Pietre e vento”, Pagine, 2017: “La magia del vento”: “Il vento/ sfiora il viso dei vecchi/ e li fa sorridere,/ portando loro/ ricordi lontani,/ sfiora il viso dei bambini/ come una carezza,/ corre sulle labbra/ e sugli occhi dei giovani,/ increspa i capelli delle fanciulle./ Il vento è vita/ ed anche memoria/ di ciò  che ha creato/ al momento in cui Dio/ ha dato corpo/ a ciò che ci circonda./ Io di vento ho vissuto, / a lui devo tutto,/ alla sua spinta continua, vitale:/ Il vento viene da non si sa dove/ e va, senza permessi,/ ovunque”. Un vecchio film si intitolava “Il vento non sa leggere”, ma queste parole ci fanno sentire la sua forza rigeneratrice per ogni età e ogni luogo, e se anche non sa leggere sa scrivere la poesia della vita dando sempre un potente stimolo, così Emanuele ha confidato il segreto della propria vitalità. 

Terminerebbe qui il nostro racconto della maratona poetica se non sentissimo il bisogno irrefrenabile di confidare  un qualcosa di imperscrutabile che ci ha preso nell’intimo allorché abbiamo ascoltato  nella 4^ sezione di “Di penna in penna”, a metà pomeriggio, Paolo Fabrizio Iacuzzi recitare, con altre poesie da lui scritte,  una Poesia su Marco Pantani, da “Folla delle vene”, Corsiero Editore 2018, di cui riportiamo versi particolarmente intensi: “A cosa avrà creduto nella salita Marco?/ In sella a quella sua bicicletta high-tech/ Sul Mont Ventoux nella pietra oppure/ sulla più alta vetta di se stesso/ Avrà sfidato l’orizzonte con lo sguardo perso./ E la gloria si sarà avvicinata piano piano./ Pant pant…// Ma poi tornando su/ in bicicletta sfila davanti a tutta una sola/ desolata finitezza./ Si concede l’ultima possibilità estrema/ indugiando davanti a quella fiamma viva/ Piegato di lato non può rialzarsi in sella./ Girato di tre quarti sul triclino vede già/ la polvere negli occhi. Vede già che non/ c’è posto per nessun altro uomo sul letto./ Tira le coperte e tira il lenzuolo sugli occhi./ Scopre il viso se la madre ora lo rincalza”. E’ salito “sulla più alta vetta di se stesso”, e “la gloria si sarà avvicinata piano piano”, poi un autentico martirio. 

“Piccolo Museo della Poesia”, il direttore Massimo Silvotti e la direttrice didattica  Sabrina De Canuio, con Vincenzo Mascolo

La nostra emozione è dovuta al fatto che avevamo visto di recente celebrata dal pittore Ennio Calabria la vicenda esaltante e insieme tragica di Pantani, raffigurato sulla sua bicicletta in posizione eretta con le braccia aperte nel segno della vittoria che diventa la sua crocifissione nel drammatico epilogo di una storia epica, in un ritratto del 2008 dal titolo altrettanto espressivo dell’immagine, “Un volto e il tempo. Pantani nell’accedere del ricordo”. Ebbene, notiamo che sia la mostra   “Ennio Calabria”, al Palazzo Cipolla fino al 27 gennaio 2019, sia i “Ritratti  di poesia” del 15 febbraio sono merito del prof. Emanuele, che con la Fondazione presieduta ha riportato alla ribalta il pittore e il poeta nel loro toccante ricordo di Pantani. 

Siamo sicuri che per uno sportivo di tante discipline come Emmanuele F. M. Emanuele – che ha praticato in modo agonistico scherma e canottaggio con risultati di eccellenza, e anche  pallanuoto e automobilismo, ha avuto ruoli dirigenziali di vertice nella scherma e nel rugby, è socio onorario di federazioni  di scherma e rugby, di circoli di canottaggio e vela, equitazione e caccia, golf e rugby  – sia motivo di soddisfazione e di orgoglio l’omaggio a un grande campione con la forza evocatrice dell’arte e della poesia. Un omaggio, a 15 anni dalla sua scomparsa, attraverso le iniziative di un esponente così qualificato dell’intero mondo dello sport,  per “risarcire” dall’oblio che le  istituzioni sembrano riservare a Pantani, del quale invece gli appassionati ricordano sempre con commozione le esaltanti imprese. La sua tragica fine  non potrà farle mai dimenticare, mentre si diradano sempre più le ombre e i misteri con nuove prove che lo vedrebbero quale vittima innocente; anzi, le emozioni  che ha saputo regalate a tutti gli sportivi in una stagione magica per il ciclismo, come l’indimenticabile 1998,  ne rendono mitica l’immagine, e fanno della sua figura di atleta e di uomo un simbolo di volontà ferrea e di  eroismo sfortunato.

Ci piace pensare che le mani aperte, con le quali viene reso visivamente il tema dei “Ritratti di poesia”, lo sono anche nell’applauso e nella carezza al grande campione vittorioso ma crocifisso come nel toccante ritratto di Ennio Calabria.

Il presidente Emanuele, ideatore e realizzatore dei “Ritratti di poesia” e della mostra antologica “Ennio Calabria” 

Info  

Tempio di Adriano, Piazza di Pietra, Roma.  Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale,  Fondazione Cultura Arte,  Ritratti di Poesia. In viaggio con la Poesia”, tredicesima edizione 2006-2019, manifestazione a cura di Vincenzo Mascolo, 15 febbraio 2019, pp.70, formato 20 x 20. Per le manifestazioni degli anni precedenti, cfr. i nostri articoli: in questo sito, 2018, 1° marzo“Ritratti di poesia, 1. La 12^ maratona poetica, al Tempio di Adriano”, e 5 marzo “Ritratti di poesia”, 2. Poesia italia e straniera nell’annuale rassegna, al Tempio di Adriano”, 2017. 13 marzo “Ritratti di poesia, 11^ maratona poetica al Tempio di Adriano”, 2016, 19 febbraio “Ritratti di poesia, 10^ maratona poetica al Tempio di Adriano”,  2013, 15  febbraio, “Ritratti di poesia, al Tempio di Adriano con la Fondazione Roma”; in “fotografia.guidaconsumatore.com”, 2012, 30 gennaio “Ritratti di poesia anche fotografici al Tempio di Adriano”, e in “cultura.inabruzzo.it”, 2011, 9 maggio “‘Ritratti di poesia’  al Tempio di Adriano” (questi due siti non sono più raggiungibili, gli articoli saranno trasferiti su altro sito); per la mostra di “Ennio Calabria”, citata al termine, cfr., in questo sito, i nostri articoli il 31 dicembre 2017, 4 e 10 gennaio 2018; per l’intervento di Emanuele nel seminario Censis-Unioncamere citato nel testo, v.  il nostro articolo “L’Italia che combatte la crisi: cosa si fa sul territorio”, in cultura.inabruzzo.it del 17 aprile 2009  (il sito non è più raggiungibile, gli articoli saranno trasferiti su altro sito).

L‘installazione che ripete il motivo scenografico del palco con le mani aperte, di Liu Zi Xia

Foto

Le immagini sono state riprese da Romano Maria Levante al Tempio di Adriano nel corso della manifestazione, a parte l’ultima, si ringrazia la “Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale” e la “Fondazione Cultura Arte” per l’opportunità offerta. Nelle immagini in campo lungo con i poeti al microfono, chi li ha intervistati nel colloquio preliminare è seduto tranne che con McGuinnes, dove è al suo fianco. La sequenza di immagini, ad eccezione delle due di apertura, è nell’ordine in cui i rispettivi momenti sono citati nel testo. In apertura,  il presidente della Fondazione promotrice, Emmanuele F. M. Emanuele,  presenta la vincitrice  del premio Internazionale “Ritratti di poesia”, a sinistra Vincenzo Mascolo;  seguono, la consegna del premio dal prof. Emanuele alla poetessa  Ingrid de Kock, del Sudafrica, e la presentazione del “Piccolo dizionario della cura”,sempre  del  presidente Emanuele e di Vittorio Ruta, presidente della Fondazione Sanità e Ricerca (alla sua dx), con Vincenzo Mascolo; poi, per “La musica, la poesia”,  il compositore  Michele Sganga al pianoforte accompagna il baritono Riccardo Primitivo Fiorucci, e la compositrice Silvia Colasanti  intervistata da Vincenzo Mascolo prima dell’esibizione del Quartetto Guadagnini (a sin.); quindi, per “La lingua, le lingue”,  i poeti dialettali Marcello Marciani in dialetto abruzzese,  Vincenzo Mastropirro in dialetto pugliese nell’introduzione con il flauto, Rosanna Bazzano in dialetto napoletano; inoltre, per la  “Poesia sconfinata”,  i poeti stranierinella loro lingua, Tania Haberland del Sudafrica, Violeta Medina del Cile, Patrick McGuinness del Galles (U.K) e,  per “Di penna in penna”,  i poeti italiani, Giulia Martini,  Francesca Del Moro, Alberto Bertoni; ancora, per “Idee di carta” , il direttore della collana  “Lyra giovani” di Interlinea, Franco Buffoni, con Vincenzo Mascolo, e per il “Piccolo Museo della Poesia”,  il direttore Massimo Silvotti e la direttrice didattica  Sabrina De Canuio con Vincenzo Mascolo; infine, Il presidente Emanuele, ideatore e realizzatore dei “Ritratti di poesia” e della mostra antologica  “Ennio Calabria”, e l‘installazione-che ripete il motivo scenografico del palco con le mani aperte, di Liu Zi Xia; in chiusura, Ennio Calabria, “Un volto e il tempo. Pantani nell’accadere del ricordo”, 2008,  dalla mostra antologica a Palazzo Cipolla, la cui citazione chiude il nostro servizio.

Ennio Calabria, “Un volto e il tempo. Pantani nell’accadere del ricordo”, 2008, dalla mostra antologica a Palazzo Cipolla