Biblioteche, il Congresso mondiale dell’Ifla, a Milano

Le biblioteche di tutto il mondo riunite a Milano

di Romano Maria Levante

cultura.inabruzzo.it, 18 agosto 2009

Il Congresso Ifla dal 23 al 27 agosto 2009

Siamo andati con curiosità e interesse alla presentazione, svoltasi il 3 luglio 2009 al salone del Consiglio nazionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali al Collegio romano, della 75^ edizione del “Congresso mondiale dell’Ifla sulle Biblioteche e l’Informazione”. Curiosità perché quello delle biblioteche sembrerebbe un mondo chiuso in se stesso, nei propri spazi e problemi, anche se è il luogo aperto per definizione; interesse perché i suoi problemi che coinvolgono direttamente o indirettamente ogni operatore culturale, in certi casi sono difficili da condividere, mentre qui la condivisione avviene ai massimi livelli, in un grande meeting su scala mondiale.

Il congresso dell’ultima settimana di agosto è organizzato come sempre dall’Ifla, la Federazione internazionale costituita da più di 1700 associazioni professionali nazionali, istituzioni bibliotecarie e singoli professionisti per un numero di soggetti rappresentati pari a 500.000 in 150 paesi; negli ultimi cinque anni hanno partecipato in media 3500 bibliotecari da tutte le parti del mondo.

La Federazione internazionale delle biblioteche

La sua missione è di promuovere standard per la creazione e la fornitura di servizi bibliotecari e nel contempo diffondere la consapevolezza della loro importanza. Il valore alla base è il libero accesso all’informazione, alle idee e alle opere d’ingegno come strumenti essenziali per il benessere in tutte le sue accezioni, fisico e mentale dei singoli, democratico ed economico per la comunità. Al fine di garantire questo accesso è necessario creare e fornire mezzi bibliotecari di alta qualità.

In quanto portatrice di un valore primario e impegnata nel raggiungimento degli obiettivi ad esso legati, la Federazione è aperta alla partecipazione più ampia senza esclusioni né discriminazioni di qualsiasi natura. Tutto questo si manifesta in una serie di attività che ne qualificano la funzione. Un apposito Comitato promuove la libertà di espressione e il libero accesso all’informazione nell’attività delle biblioteche, con verifiche costanti nei diversi paesi in contatto con altre agenzie e provvedendo agli interventi correttivi nel caso emergano violazioni.

Ma perché non siano lesi i diritti dei legittimi portatori di interessi c’è un Comitato impegnato nella materia del diritto d’autore, il cuore dei servizi bibliotecari da garantire nell’era dell’elettronica.

L’Ifla ha una struttura molto articolata, fatta di otto Divisioni e di una cinquantina di Sezioni per le molteplici tipologie in campo librario e bibliotecario. Inoltre ha appositi uffici in molti paesi. In Svezia, presso l’Università di Uppsala, per promuovere la professione di bibliotecario nei paesi in fase di sviluppo prestando formazione, promuovendo le associazioni bibliotecarie e favorendo l’introduzione delle nuove tecnologie. A Francoforte un ufficio per il cosiddetto “controllo bibliografico”, volto ad assicurare il coordinamento e la comunicazione delle relative attività, in particolare riguardo ai formati e ai protocolli standard. A Parigi, presso la Biblioteque nazionale de France, il più importante degli uffici presenti anche in altri paesi, per le tematiche della conservazione e della cooperazione mondiale nella cura e nel trattamento del materiale librario. A Lisbona c’è l’ufficio impegnato a facilitare lo scambio a livello mondiale dei “record” bibliografici.

Troviamo anche un Gruppo permanente con l’Associazione internazionale degli editori che si riunisce due volte l’anno; un Comitato che si occupa della protezione dei beni culturali minacciati nel mondo da guerre e disastri naturali, con un’attenzione particolare per biblioteche, archivi e musei, in collaborazione con altre istituzioni; e “summit” mondiali per promuovere l’informazione.

L’”Ifla Journal” e le apposite pubblicazioni su temi specifici diffondono i risultati delle attività svolte e forniscono ampia informazione sulle iniziative intraprese.

Contenuti del Congresso e iniziative collaterali

Descritta la Federazione organizzatrice è come aver evocato i contenuti del Congresso. Attengono alle tematiche seguite e alle attività svolte, è un World Summit al completo e universale. Le singole tematiche non sono indicate specificamente nel programma del Congresso, evidentemente per lasciare le singole sessioni libere di orientarsi in quelli che sono ritenuti i “topics”, temi salienti.

Il programma è molto schematico: dopo la giornata di apertura, con la cerimonia, le “sessioni” e l’importante esposizione di prodotti e servizi, prevede tre giornate che iniziano con la “sessione plenaria” dalle ore 8,30 alle 9,30 e proseguono con le normali “sessioni” fino alle ore 18, l’intervallo è solo di un’ora. Sessioni anche nella quarta giornata, fino alla cerimonia di chiusura.

Durante il Congresso si riunirà la Conferenza dei direttori delle Biblioteche nazionali, nella quale sono rappresentati un centinaio di Paesi. Sono istituzioni con la finalità di “raccogliere quanto si pubblica in una Nazione, di darne notizia attraverso la Bibliografia nazionale e di conservarlo per le generazioni future. Le Biblioteche rappresentano quindi la memoria del Paese e sono il luogo dove vengono raccolte le testimonianze dell’identità nazionale”. E qui il tono si innalza ancora, la finalità diventa universale: “L’insieme delle Biblioteche nazionali, nella sua varietà di lingue e di culture, realizza quello che è stato il sogno degli studiosi di tutti i tempi: il controllo bibliografico universale, la testimonianza cioè della produzione intellettuale di tutto il mondo”.

A questo riguardo c’è un problema tuttora irrisolto di rilevanza crescente, “la raccolta e la conservazione delle memorie digitali: il nostro modo di comunicare, di studiare, di informare ha ottenuto un aiuto potente dalla tecnologia ma, a causa dell’evolversi continuo e rapidissimo della stessa, purtroppo quanto l’intelligenza umana ha prodotto in questi ultimi anni rischia di venire rapidamente disperso”. E’ compito delle Biblioteche nazionali impedire che ciò avvenga, e già si sono poste il problema di “raccogliere i documenti culturali privi di supporto”.

Ma la difficoltà non è tanto nella raccolta, dato che ci sono anche tecniche automatiche, quanto nella selezione, poiché i “bit” che circolano sul Web in Internet sono miliardi e vi si trova di tutto. Con il progetto “Magazzini Digitali” l’Italia partecipa alle iniziative promosse in comune in questa prospettiva, e il Ministero dispone di una dotazione che permetterà di fare “un’estesa sperimentazione di raccolta di periodici, di siti, di tesi di dottorato in forma digitale e di dotarli dei dati necessari a sopravvivere nel tempo”.

Oltre a questo aspetto particolare, le Biblioteche nazionali si confronteranno sulle soluzioni, possibilmente comuni, da dare ai problemi consueti che, con la crisi economica e la conseguente contrazione di risorse, assumono una rilevanza ancora maggiore: dalle regole di classificazione alle tecniche di conservazione, dall’edilizia alla formazione del personale, campo nei quali saranno dibattute “le strategie che consentono, a fronte di una grave riduzione di budget, di mantenere i servizi per un’utenza estesa nello spazio e nel tempo”. Il direttore generale Maurizio Fallace, da noi interpellato direttamente, ha detto che “i mezzi finanziari e la formazione del personale sono i maggiori problemi”; infatti, con disponibilità finanziarie e addetti adeguati ai nuovi compiti gli altri problemi possono essere affrontati e risolti come si è sempre fatto in passato.

Il Castello Sforzesco sarà la sede prestigiosa per questo meeting parallelo al Congresso che si terrà il 26 agosto, con le nostre due Biblioteche nazionali, di Roma e di Firenze; lo sdoppiamento in due istituzioni di tale funzione centrale è una particolarità tutta italiana dovuta alla “specificità dei fondi che testimoniano a Firenze la cultura civile ed a Roma la cultura religiosa”.

L’imponenza dell’evento è dimostrata anche dai “Satellite meetings” che sono previsti nei giorni che precedono e seguono le cinque giornate del Congresso.

Si svolgeranno anche in altri Stati, precisamente in Germania a Monaco e in Belgio e nei paesi Bassi a Mechelen e Maastricht, in Svezia a Stoccolma e in Grecia ad Atene. In Italia saranno impegnate soprattutto Firenze e Roma in quattro diversi meeting ciascuna; Padova e Torino, Bolzano e Bologna, Palermo e anche Milano in un meeting. Si terranno soprattutto nelle biblioteche e nelle sedi di istituzioni culturali nei giorni dal 17 al 21 agosto, tranne il meeting di Roma sulla “conservazione e preservazione del materiale librario in un contesto orientato all’eredità culturale”; questo importante incontro, che sarà introdotto dal direttore generale Maurizio Fallace e dal prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, monsignor Cesare Pasini, è previsto tra il 31 agosto e il 2 settembre presso l’Istituto centrale per il restauro e la preservazione del patrimonio archivistico e librario con la presentazione delle attività di conservazione svolte dall’Istituto e di quelle nella Biblioteca Vaticana e nella Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana; il secondo giorno sarà dedicato alle tematiche inerenti la digitalizzazione di materiale librario e alla presentazione e dimostrazione di apparecchiature che utilizzano tecnologie innovative.

I temi che saranno discussi negli altri “Satellite meetings” spaziano da quelli tecnici, come i trend nella tecnologia e la lettura nell’era digitale, la conservazione del materiale librario e l’archiviazione delle riviste digitali; a quelli di politica culturale, come l’informazione digitale per la democrazia e la libertà di espressione e religione, fino alla creazione di posti e spazi per nuovi servizi e la promozione dell’educazione nei paesi in via di sviluppo.

L’importanza del Congresso

L’importanza del Congresso per il nostro paese è stata sottolineata, su prospettive diverse, dal sottosegretario Giro e dai due Direttori generali del Ministero per i beni e le Attività culturali, che hanno presentato l’evento, Mario Resca per la Valorizzazione dei beni culturali e Maurizio Fallace, per le Biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore.
Perché di evento si tratta portare in Italia l’assise mondiale delle biblioteche e dell’informazione quarantacinque anni dopo l’edizione tenutasi a Roma e dopo ottant’anni dal primo Congresso mondiale di Bibliografia che si svolse a Roma, Firenze e Venezia nel giugno 1929.

Oltre ai lavori veri e propri, che si muoveranno su due piani, la discussione dei temi e l’esibizione di tecniche e strumenti tecnologicamente avanzati, ci saranno le visite alle Biblioteche che avranno un elevato valore culturale e promozionale. La Biblioteca Nazionale Braidese di Milano, che con un milione e mezzo di volumi, quasi 25.000 cinquecentine e 2.500 incunaboli vanta di essere il maggiore istituto bibliotecario dell’Italia settentrionale, sarà presente nello stand del Ministero e presenterà il 27 agosto, durante la “reception” del Congresso, la mostra di Brera “Copy in Italia: autori italiani nel mondo 1945-2009” che sarà aperta dal 21 settembre al 21 ottobre 2009.

Non è stato automatico avere il Congresso in Italia. Soprattutto il direttore generale Fallace ha sottolineato l’impegno finanziario e la fattiva partecipazione alle fasi organizzative. “Tutto ciò per cogliere l’opportunità di promuovere in questo appuntamento internazionale lo straordinario patrimonio bibliografico del nostro paese, reso fruibile a pubblici diversi e sempre più ampi, anche grazie a iniziative editoriali, convegnistiche ed espositive e, soprattutto, grazie a progetti di digitalizzazione dei preziosi fondi delle nostre biblioteche”.

E’ stato curato dalla sua Direzione generale un volume, in italiano e inglese, sulle Biblioteche italiane e un CD sulla nostra storia musicale, soprattutto napoletana; nello stand del Ministero saranno esposti cataloghi e pubblicazioni e si svolgeranno seminari e “workshop”.

Vogliamo concludere con quanto ha detto su un piano più generale: “Il Congresso, oltre ad essere un importante riconoscimento per il nostro Paese, rappresenta una grande opportunità dal punto di vista della promozione culturale, artistica e della ricerca, ma anche del richiamo turistico”.

Aspetto quest’ultimo toccato dal sindaco di Milano Letizia Moratti nel suo messaggio ai congressisti nel quale, ricordando il senso di ospitalità e l’efficienza della città, italiana e internazionale, che unisce il carattere europeo all’aroma mediterraneo, sottolinea con soddisfazione che il Duomo di Milano è divenuto il “logo” del Congresso.

Ma torniamo al direttore generale Fallace che, al di là dei tanti aspetti coinvolti, ne dà il profilo più autentico: “Il titolo del Convegno, ‘Libraries create future: building on cultural heritage’, sottolinea che nessuna prospettiva di crescita può rinunciare a fondarsi sulle radici di un’identità che le biblioteche, diventate ormai centri attivi di formazione e incontro culturale, contribuiscono a valorizzare e trasmettere soprattutto alle giovani generazioni”.