Alberto Sordi, nel decennale il ricordo di Roma, in Campidoglio

di Romano Maria Levante

Molto affollata la conferenza stampa dell’11 febbraio 2013 alla Sala delle Bandiere in Campidoglio per presentare le iniziative che nel decimo anniversario della scomparsa ricorderanno Alberto Sordi. L’affetto per la qualità umana dell’indimenticabile personaggio oltre che per le sue doti di grande attore è stato alla base degli interventi che ne hanno rievocato la figura nei suoi vari risvolti, e sono tanti. In tutti il denominatore comune è l’amore per Roma nell’identificazione con la città e i suoi abitanti. La Fondazione Alberto Sordi da lui voluta è una prova  permanente della sua volontà di essere vicino ai concittadini con atti concreti e non solo con le sue interpretazioni indimenticabili.

Limmagine-logo della mostra 

Nel segno della commozione e del sorriso, la presentazione delle iniziative celebrative ha fatto ripercorrere alcuni dei molti aspetti della sua attività artistica e del suo percorso umano, perché su questi sono state modellate le manifestazioni che lo ricorderanno nel mese di febbraio e poi anche nella prossima estate, in un anno che si potrà definire“l’anno di Alberto Sordi”.

Le iniziative celebrative del febbraio 2013

L’Assessore alla cultura di Roma Capitale, Dino Gasperini, ha illustrato le manifestazioni in programma con riferimenti precisi, sempre in varia misura divertiti e commossi, all’aspetto del personaggio celebrato nella singola iniziativa: attore e regista, speaker radiofonico e doppiatore, una persona di grande umanità che nell’80°  compleanno fu per una giornata Sindaco della sua città, la Roma tanto amata. Si va dalla mostra  celebrativa ai film, dai concerti alle sue evocazioni dal vivo.

Il programma si apre con la mostra“Alberto Sordi e la sua Roma”,che verrà inaugurata il 14 febbraio alle ore 18 al Vittoriano,  e sarà aperta al pubblico dal 15 febbraio al 31marzo 2013, realizzata da “Comunicare Organizzando” e curata dal suo presidente Alessandro Nicosia e da Gloria Satta e Vincenzo Mollica. La mostra farà compiere un’immersione nella sua vita personale e nelle interpretazioni  cinematografiche più legate alla capitale, si vedranno esposte cose facenti parte della sua quotidianità domestica e dell’attività di attore, come oggetti della sua abitazione e costumi di scena, suoi articoli nei giornali e lettere personali,  manifesti e filmati: tutto  materiale messo a disposizione dalla sorella Aurelia. Saranno rievocate le espressioni rimaste famose dei suoi film più noti su Roma, presenti in mostra, da “Un americano a Roma” a “Nestore l’ultima corsa”.

Chi vorrà vedere o rivedere alcuni suoi Film famosi potrà farlo in serate e luoghi diversi. “Amore mio aiutami”, con Monica Vitti,  del 1969, di cui è stato anche regista, restaurato di recente con il contributo dell’assessorato retto da Gasperini, sarà proiettato al Teatro Tor Bella Monaca il 23 febbraio (ore 17 e 21) e al Teatro Biblioteca Quarticciolo il 24 febbraio (ore 17).  E’ la storia patetica e divertente, dal finale amaro, di un tradimento coniugale con fasi alterne di perdono e abbandono: celebre la scena in cui da marito tradito schiaffeggia all’infinito sulla sabbia del litorale la moglie che persiste nel proclamare l’amore per l’altro: Lo stesso 24 febbraio, alle 11 di mattina, alla Casa del Cinema, “Bravissimo”,regia di D’Amico, in cui interpreta la figura molto umana di un maestro elementare che protegge, da nuovo padre, un ragazzo prodigio dalla famiglia sfruttatrice.

L’indomani, 25 febbraio, ultimo giorno del ciclo di celebrazioni,  alle 20,30 alla Galleria Alberto Sordi,  la storica Galleria Colonna, il film forse più legato alla sua città, “Un americano a Roma”: un trasteverino innamorato dell’America di cui cerca di adottarne le abitudini con risultati di grande comicità, ma non sa resistere alla “provocazione” della pastasciutta e ne divora un grande piatto nella scena forse più famosa, fino a salire al culmine del Colosseo inseguendo il sogno americano.

Nel cinema, oltre che attore e regista, è stato anche doppiatore, di attori famosi stranieri  come Antony Quinn e Robert Mitchum, Bruce Bennet e Pedro Armendariz, e italiani come Franco Fabrizi e perfino Marcello Mastroianni. Questa sua attività sarà ricordata con la proiezione, il 23 febbraio alle ore 16, al Macro Testaccio, nello spazio della Pelanda, di un film della serie di Stanlio e Olio, lui dava la voce a Ollio, interpretato da Oliver Hardy: “I diavoli volanti”, regia di Sutherland,  con le esilaranti avventure nella Legione straniera, la diserzione con successiva cattura e condanna alla fucilazione e il finale stravagante: la voce di Sordi si è perfettamente incarnata nel grassone Ollio.

Il cinema di Sordi verrà celebrato anche dal lato della musica, nella grande serata del 23 febbraio alle ore 21 all’Auditorium del Parco della Musica, “Sala Sinopoli”, con l’esecuzione da parte della Gerardo Di Lella Grand’Orchestra delle partiture originali dei film  e delle musiche già eseguite dall’orchestra nel concerto trasmesso dalla Rai nel 2004 a un anno dalla morte dell’attore.

Ma non ci sarà soltanto la possibilità di rivedere suoi film celebri o riascoltarne le musiche in questi giorni di celebrazione. La sua presenza, già evocata dalla mostra al Vittoriano, si sentirà in modo quanto mai suggestivo con la sua voce nelle stazioni della Metropolitana e nella Galleria Sordi il 23-24-25 febbraio: si tratta dei suoi interventi alla radio, e Gasperini ha ricordato che fu il primo vero personaggio radiofonico nella storia della Rai, volle  avere una sua trasmissione e ci riuscì: almeno una  quindicina di brani esilaranti dai più antichi con Mario Pio  e il Conte Claro.  La sua immagine sarà proiettata la sera del 24 febbraio sul Colosseo mentre si sentirà la sua voce che racconta le sue interpretazioni nei film più famosi, nel cuore della romanità più famoso al mondo,

Diana Gissi, costumista, Bozzetti dei costumi per “Il Marchese del Grillo”  

Con due momenti particolarmente solenni si apre e si chiude virtualmente il programma celebrativo.

L’inaugurazione del “Viale Alberto Sordi: Attore (1920-2003)” il 16 febbraio alle ore 11 a Villa Borgese, “il cuore verde di Roma”, una strada simbolica per l’ubicazione,  dirimpetto alla casa del Cinema, tra le vie dedicate ad Anna Magnani e Marcello Mastroianni, e per le caratteristiche, una strada nel parco dove si può passeggiare e meditare senza l’oppressione del traffico da lui detestato. Le cerimonia sarà accompagnata dalla Banda della Polizia municipale, con i vigili e “pizzardoni” romani da lui celebrati e resi familiari al grande pubblico.

Infine la Santa Messa in sua memoria nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo il 24 febbraio alle ore 11 (ingresso 10,45), per ricordare anche la sua religiosità che le parole da lui dette in un’intervista esprimono in modo istintivo e intenso: “E’ bello credere, e non si crede facendo tanti ragionamenti: io sono cristiano, la vita mi ha sempre più convinto che il cristianesimo è vero. Che bisogno c’è di ragionarci su?”. Un’altra espressione di semplicità e di umanità profonda. 

L’assessore Gasperini ha concluso anticipando iniziative successive ai dodici giorni di febbraio: il 21 aprile nel Natale di Roma il suo cinema verrà proiettato in Piazza del Campidoglio; il 15 giugno ci sarà una celebrazione della sua nascita presso la Fondazione Alberto Sordi; anche l’Estate romana vedrà molte altre iniziative di celebrazione nell’“anno di Alberto Sordi”.

Diana Gissi, costumista, Un altro bozzetti dei costumi per “Il Marchese del Grillo” 

Gli altri interventi di presentazione

Dopo la presentazione del  programma da parte dell’assessore Gasperini, la rappresentante della Fondazione Alberto Sordi, Stefania Binetti, ha portato la sua testimonianza, rivelando che lui ne controllava di persona la crescita a cui teneva tanto. “La Fondazione rappresenta l’ultima sua volontà che resta viva come manifestazione concreta della sua grande generosità”, è la “custodia storica della memoria dell’artista”. Il 12 febbraio alle ore 11 nell’Auditorium dell’Ara  Pacis sarà presentato in anteprima il filmato che fa conoscere i campi in cui opera con la partecipazione del Preside della facoltà di Medicina e del Responsabile UOC Neurologia del Campus Bio Medico.

L’obiettivo primario è l’assistenza agli anziani, e a tal fine dal 2002, su un terreno a sud di Roma da lui donato alla Fondazione, è stata realizzata una struttura d’avanguardia con un Centro polivalente per la salute dell’anziano e un Centro diurno per anziani fragili. Questo obiettivo viene perseguito anche mediante il sostegno all’Università del Campus citato, che sullo stesso terreno nel 2007  ha realizzato un polo di Ricerca avanzata in Biomedicina e Bioingegneria  concentrato sulla ricerca geriatrica e la fisiopatologia dell’invecchiamento, fino all’edificio del 2012 per la didattica   Il meritorio sostegno alla popolazione anziana, sempre più numerosa ma sempre più trascurata, viene esercitato anche attraverso altre forme a difesa della dignità della persona e del suo diritto alla qualità della vita, oltre che alla salute, per cui la Fondazione è stata riconosciuta come Ente Morale dall’ottobre del 1995, in campo scientifico, sanitario e sociale. Nei suoi locali c’è anche un Museo Alberto Sordi con cimeli e documenti, fotografie e altri ricordi donati dalla sorella Aurelia.

La serata del 15 giugno prossimo nell’anniversario della nascita vedrà  la testimonianza di tanti che lo hanno frequentato e hanno molti episodi da ricordare.

Alessandro Nicosia, il Presidente di “Comunicare Organizzando”, che lo ha conosciuto e frequentato, ha parlato dell’emozione provata quando, per realizzare la mostra al Vittoriano, ha consultato le carte private dell’attore, insieme alla persona a lui più vicina che le custodisce, e ha capito che il miglior modo per onorarlo era ricordare il suo rapporto con la città, l’amore “per la sua  Roma”, di qui è nato il contenuto dell’esposizione con il relativo titolo.  E’ stato un rapporto di identificazione che va ben oltre i 56 film in cui c’è Roma sui 189  interpretati. Il percorso della mostra, esteso alla città, parte da una dimensione privata e personale, anzi intima: la sua vita quotidiana nella villa immersa nel verde, espressa attraverso oggetti di uso comune, dalla poltrona al pianoforte, dai quadri ai trofei dei tanti premi avuti, fino alle lettere. “In questa casa sono felice, diceva, il panorama che vedo mi fa sentire proprio a Roma, come se fossi nel cuore della città, ma senza l’inquinamento”. Come la sentiva si vede, anzi si legge nei suoi articoli per il “Messaggero”,  in tanti anni di notazioni serene e divertenti, da profondo conoscitore della città di cui era innamorato e che seguiva in ogni espressione e cambiamento. Una città che lo ha ricambiato con la manifestazione di affetto che vide mezzo milione di persone ai suoi funerali in piazza San Giovanni.

Gloria Satta, che ha curato la mostra con Vincenzo Mollica,  ha parlato della persona, piuttosto che del personaggio, dicendo che si è voluto rievocare il suo mondo allegro, divertente e festoso. “Ha interpretato molti vizi degli italiani, caratteri anche deteriori, mentre lui era esattamente l’opposto, molto mite, simpaticissimo, non si astraeva mai all’affetto degli ammiratori, non voleva deludere nessuno”. Il carattere e la visione della vita e della città emergono dai suoi articoli su Roma -ha detto tornando su un aspetto della mostra – dove esprime le sue opinioni in tono bonario e scanzonato:  ha criticato molto l’avvento dei ‘fast food’, era affezionato alle vecchie osterie, e anche all’avanspettacolo all’Ambra Jovinelli,  sul quale notava:  “Il vero spettacolo era in platea”. Non riusciva a capire come i romani  nel fine settimana si sobbarcassero a file interminabili inscatolati nelle auto verso Ostia e le altre spiagge vicine per il miraggio del mare pagato a caro prezzo.  Detestava questo come il traffico cittadino,  per il resto amava tutto di Roma, anche una certa indolenza dei romani, “E’ segno della saggezza di Roma”, diceva.

Il personaggio radiofonico è stato rievocato da Angelo Melloni della Rai, che ha lavorato per il recupero delle sue trasmissioni e delle sue presenze alla radio  inserite nelle iniziative celebrative.  Preziose le considerazioni di Sordi alla radio su se stesso come attore cinematografico, “nel tempo si possono notare i cambiamenti della voce da quella più squillante giovanile a quella pastosa della maturità”. Nella sala echeggia la sua voce, è il celebre saluto ai “compagnucci della parrocchietta”.

Ha chiuso la presentazione il sindaco Gianni Alemanno, che dopo aver sottolineato anche lui gli aspetti salienti del suo rapporto con Roma, ha tenuto a sottolineare che “nelle sue interpretazioni cinematografiche anche alcuni personaggi negativi  hanno uno scatto d’orgoglio, si va dal finale patriottico di ‘La grande guerra’, in cui si immola con Gassman, alla resipiscenza dell’ufficiale che muta atteggiamento dicendo un sofferto ‘non si può sempre scappare’: è il pieno  riscatto anche da comportamenti negativi, che può essere di insegnamento ai giovani d’oggi”.

Le considerazioni del sindaco riportano alla filmografia di Sordi, vastissima ma con un filo conduttore che è stato valorizzato da lui stesso nella composizione,  per una  indimenticabile serie televisiva, di spezzoni dei suoi film uniti nella “Storia di un italiano”. E’ stato stupefacente notare come pur se composti con diecine di storie diverse, formavano un omogeneo lungometraggio, anzi un lunghissimo metraggio, nel quale si dipanava come in un avvincente romanzo d’appendice, il carattere dell’italiano, spesso pronto a compromessi non commendevoli ma con dei valori di fondo che quando si superano certi limiti vengono fuori con forza: il riscatto di cui ha parlato Alemanno.

Non resta che partecipare alle manifestazioni presentate dall’assessore Gasperini , che non sempre richiedono  appuntamenti precisi. Sarà la vita quotidiana a mescolarsi al ricordo dell’attore, attraverso la sua voce nel sistema di trasporto romano, in particolare nelle stazioni della Metropolitana; inoltre la sua immagine, che verrà proiettata sul Colosseo mentre si sente la sua voce che ricorda l’attore del cinema, lo farà essere  presente nel cuore della sua Roma.  Come è  rimasto sempre nel cuore dei romani e di tutti gli italiani dei quali è stato l’espressione autentica.

Info

Le iniziative dal 14 al 25 febbraio – delle quali sono indicate nel testo ubicazione, date e orari – sono promosse da Roma Capitale, – Assessorato alle politiche Culturali e Centro storico e dalla Fondazione Alberto Sordi con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, la mostra al Vittoriano è realizzata da “Comunicare Organizzando”.

Foto

Le immagini sono state fornite  da Zètema che si ringrazia, con i titolari dei diritti.  In apertura l’immagine-logo; seguono due bozzetti dei costumi per “Il Marchese del Grillo” della costumista del film Diana Gissi; in chiusura un bozzetto dello scenografo del film Lorenzo Baraldi,  i bozzetti sono esposti nella mostra al Vittoriano “Alberto Sordi e la sua Roma” dal 15  febbraio al 31 marzo 2013.  

Lorenzo Baraldi,  scenografo,  Bozzetto di scenografia per “Il Marchese del Grillo”