Accessible Art, il Full Circle di Nicola Pucci, alla RvB Arts

di Romano Maria Levante

Allagalleria romana RvB Arts, Michele von Buren  presenta Nicola Pucci,  nei dipinti della serie “Full Circle”,  un percorso di trasformazione e anche di formazione al termine del quale si torna al punto di partenza ma su basi nuove più  e mature; una continuità nel mutamento, dunque, in opere percorse da solitudine e incomunicabilità. La mostra, aperta dal 13 al 23 giugno 2013 , si inserisce nel programma  di “Accessible Art”: avvicinare all’arte contemporanea fasce sempre più ampie di estimatori sia per le caratteristiche dell’offerta, adatta all’inserimento negli ambienti domestici, sia per il prezzo contenuto entro livelli accessibili.

L’artista davanti alla sua opera “Torero”

 La formula di “Accessible Art”

Non manchiamo di ricordare la formula di “Accessible Art” ogni volta che Michele Von Buren organizza una nuova mostra, personale o collettiva, inquadrata in questo programma, come avviene da diverso tempo. Perché riteniamo un impegno meritevole, quindi da incoraggiare e sostenere, cercare di conciliare con l’arte contemporanea strati più vasti, e questo si può fare superando due ostacoli: il primo riguarda la forma delle opere, delle quali va assicurata la fruibilità da parte delle famiglie nel senso di poterle inserire negli ambienti domestici tra il normale arredamento; il secondo ostacolo riguarda il prezzo che spesso è tale da scoraggiare anche gli appassionati mentre deve essere ricondotto a quotazioni che possano essere affrontate da normali budget familiari.

Rispettare questi due requisiti è l’impegno della curatrice, titolare e animatrice di RvB Arts, Michele von Buren  che seleziona gli artisti sulla base di tali parametri, ed è riuscita a creare una vera scuderia, con 20 pittori, 4 scultori e 13 fotografi, sempre presenti nell’offerta della galleria.

“Sala d’attesa”  

I circoli e gli incontri di Nicola Pucci

Di volta in volta le mostre, personali o collettive, li mettono in luce, e questa volta il protagonista è Nicola Pucci: un artista palermitano che era molto considerato da Carlo Bilotti, il grande collezionista d’arte al quale è dedicato l’omonimo museo romano a  Villa Borghese;  e da Larry Gagosian, il celebre commerciante d’arte americano.

Il suo  carnet di mostre va dal 1993 al 2013, ne abbiamo contate 14 personali e 19 collettive. Le personali  dalla Andipa Gallery alla galleria “Il Ponte contemporanea”,  dalla Tecnè alla Hall & Knight Gallery, la prima mostra alla Galleria Psssepartout, nel 2008 al museo Carlo Bilotti, presso l’Aranciera di Villa Borghese a Roma; tra le collettive dopo il 2010 due curate da Vittorio Sgarbi al Palazzo Pianciani per il Festival dei due mondi e al  Museo dei Bretti,  e una nella Galleria Mediterranea, al centro culturale francese e alla galleria Scoglio di Quarto, ha esposto anche al “Macro future” nel Museo d’arte contemporanea. Le sue opere sono nei musei Carlo Bilotti e Arte contemporanea Sicilia e nelle collezioni private di Carlo Bilotti e Larry Gagosian, dei quali abbiamo citato l’interesse per l’artista,  Philippe Daverio e Carla Fendi.

Partenza nuoto”

E’  duplice la prospettiva di Nicola Pucci, riassunta nelle parole i “Circoli” e gli “Incontri” che segnano la particolare formula della sua espressione artistica. Dietro al suo figurativo sfumato e quasi evanescente c’è una visione personale che va oltre l’apparenza per scavare nei meccanismi psichici tra le persone che si incontrano senza vedersi o almeno senza guardarsi, in una percezione della realtà che riporta ai surrealisti; è la condizione umana il soggetto della sua ricerca artistica.

Attraverso i contorni sfumati e l’atmosfera rarefatta trasmette quella che Viviana Quattrini definisce “un’atmosfera di sospensione, isolamento o minaccia”, specchio di una realtà “volutamente distorta dove qualcosa sta per accadere ma viene costantemente bloccata in una dispersione spazio-temporale”.

Sembra una descrizione delle piazze metafisiche, ma qui non vi sono i grandi spazi desolati né le lunghe ombre, bensì figure umane non deformate come i “ritratti metafisici” che abbiamo rivisto in questi giorni nella bella mostra “De Chirico. Il ritratto, figura e forma” a Montepulciano.

“Tuffatori” 

Il Full Circle

Le sue figure sono immediatamente percepibili nella loro qualità umana data da un figurativo che non distorce le immagini, ma le carica di contenuti trasmessi dall’angolazione in cui sono viste e dai loro atteggiamenti, nonché da posizioni surreali: di qui la solitudine e l’incomunicabilità anche con presenze diverse nello stesso ambiente, di qui l’introspezione. Alcuni corpi nudi li abbiamo associati a quelli di Aleksandr Deineka, l’esponente del “Realismo socialista”  che ha celebrato la fisicità nello sport e nel tempo libero, ricordiamo la mostra a Roma nel 2011 al Palazzo Esposizioni.

Spesso alla figura umana sono collegati animali, vediamo il toro, i galli e vari volatili: l’artista al quale ne chiediamo il motivo si definisce scherzando “un contadino”, ma se ne serve per esprimere visivamente l’idea di libertà, un altro dei simboli che vanno recepiti nelle atmosfere velate cariche di mistero. Il grigio dominante le rende evanescenti, a volte l’irruzione del rosso riporta alla realtà.

“Il cerchio – è ancora la Quattrini – che solitamente evoca armonia, incontro e comunicabilità, in questo caso nasconde malessere, scontro e indecifrabilità”.  Di qui “associazioni che trasmettono particolari stati emotivi dove è sempre presente quel sottile e fragile confine con il sogno”.

Nell’espressione “Full Circle” che dà il nome alla mostra, c’è anche qualcosa di personale. “To come full circle” vuol dire – precisa con la sua competenza anche linguistica Michele von Buren – “completare un ciclo di trasformazione, tornando  al punto in cui uno ha iniziato dopo aver acquisito esperienza e maturità”: per questo la mostra è anche una rivisitazione del suo percorso artistico in un ciclo di sette anni, giunto a un approdo che lo ricongiunge all’avvio mostrandone l’evoluzione.

A questo punto la parola va alle opere, nulla è più eloquente dei dipinti inseriti nell’accogliente interno della galleria, tra mobili di antiquariato e altre proposte di arredamento coinvolgenti.  L’asticella dell’accessibilità economica è a livello più elevato del consueto, ma siamo sempre all’interno della formula di “Accessible Art” che presenta giustamente diverse gradazioni.

“Controllori di volo”

Le figure umane e animali del figurativo surreale

In ogni dipinto il figurativo velato e sfumato della forma si associa al surrealismo dell’azione rappresentata. Così “Torero”  non mostra una scena dell’arena, ma un’improbabile attacco del toro che carica a testa bassa il torero seduto con la testa tra le mani in fondo a una scala elicoidale in un ambiente ristretto, l’opposto dei vasti spazi della “plaza de toros”.  E in “Sala d’attesa”  una scena  altrettanto improbabile, l’ambiente è tutt’altro che destinato a tali evoluzioni spericolate, sono salti per tuffi  carpiati come dal trampolino ma su sgabelli senza possibilità che vadano a buon fine. Sono dipinti di  grandi dimensioni, quasi 2 m per 1,50.

Lo stesso negli altri due dipinti “natatori”, “Partenza nuoto” e “Tuffatori”, che completano il trittico: nel primo la piscina della presumibile gara è un riquadro minuscolo, anche nel secondo il tuffo dovrebbe avvenire  in un pertugio molto ristretto. Sono questi corpi nudi che ci hanno fatto pensare a Deineka, in particolare “Partenza nuoto” ci ha ricordato, pur nella totale diversità, la fisicità vista di schiena nel dipinto dell’artista russo “Dopo la lotta”, del 1937-42.

I “Controllori di volo” all’interno del grande cerchio sul pavimento sono alle prese con dei volatili, qui il surrealismo è nel titolo, quasi una battuta, forse a sottolinearne la non controllabilità, come per le ali della libertà; infatti sono i volatili padroni del campo, altro che controllati! Un altro dipinto presenta un “Gallo con vaso”,  composizione in cui il gallo sovrasta le bamboline intorno a un vaso di cristallo; poi “Lezione di volo”, tre ragazze sedute con gli occhi in alto a guardare i volatili sopra le loro teste, impareranno a fa “volare” i loro sogni?  Due gigantesche figure di “Galli” in una parete concludono queste presenze animali nei dipinti esposti.

Una figura umana isolata è “Marco”, abbandonato su una poltrona sotto a una sorta di baldacchino; mentre due “Volti”  allineati, con lo schermo di un tratteggio verticale, danno un’immagine molto particolare; il pensiero va all'”Allegoria del Tempo governato dalla Prudenza” di Tiziano, con tre volti allineati sopra a tre teste di aninali, chissà quale sarò l’allegoria del nostro artista? 

Non si resta indifferenti dinanzi a queste immagini sia per la loro resa figurativa sia per gli interrogativi che si aprono dinanzi a pose e situazioni surreali.  E’ una realtà “volutamente distorta”, come dice la Quattrini, ma non con il ricorso all’astrazione o alle trasposizioni surreali, bensì con la definizione figurativa di azioni impossibili eppure consegnate alla tela. Per far discutere e far riflettere fino a pensare alla condizione umana. E non è poco.

Info

“RvB Arts”, di Michele Von Buren, via delle Zoccolette 28, Roma, presso Ponte Garibaldi, e “Antiquariato Valligiano”, via Giulia 193, dal martedì al sabato, orario negozio, domenica e lunedì chiuso. Ingresso gratuito. Tel. 06.6869505, cell. 335.1633518; – info@rvbarts.com., http://www.rvbarts.com/, con immagini delle opere di Pucci e delle altre disponibili dei 36 artisti che fanno capo alla galleria. I 4 nostri articoli sulle precedenti mostre di “Accessible Art”sono in questo sito alle date del 21 novembre e 10 dicembre 2012, 27 febbraio e 26 aprile 2013. Per la mostra citata sul ritratto in de Chirico a Mntepulciano, cfr. il nostro servizio in questo sito in 3 articoli, il primo ieri 20 giugno 2013; per la citazione di Aleksandr Deineka cfr. in questo sito i nostri 3 articoli, sulla mostra al Palazzo Esposizioni, il 26 novembre 2011, l’1 e il 16 dicembre 2012; per la citazione di Tiziano cfr. in questo sito il secondo dei nostri 2 articoli dedicati alla sua mostra, il 10 e 15 maggio 2013. Tutti gli articoli citati sono illustrati da immagini.

Foto

Le immagini sono state riprese da Romano Maria Levante alla galleria RvB Arts all’inaugurazione della mostra, si ringrazia l’organizzazione, in particolare Michele von Buren, con i titolari dei diritti, soprattutto Nicola Pucci, per l’opportunità offerta. In apertura l’artista, al quale siamo grati per essersi fatto riprendere da noi, dinanzi alla sua opera “Torero”; seguono  “Sala d’attesa”  e “Partenza nuoto”, poi “Tuffatori” e  “Controllori di volo”; in chiusura “Volti”.

“Volti”