Vie Francigene, la VII edizione del Festival Europeo dei Cammini nell’anno dei Borghi

di Romano Maria Levante

 “Via Francigena Collective Project 2017” è il nome dato al VII ” Festival Europeo dei Cammini sulla via Francigena Francigena Project 2017″, alla sua 7^ Edizione,  è statopresentato il 30 maggio  2017 nella sede di Civita, che collabora alla manifestazione, con i 450 eventi lungo l’itinerario storico-religioso che si snoda dall’Europa centrale all’Italia passando per Roma per concludersi a Gerusalemme, e ha sempre rappresentato la congiunzione tra Occidente e Oriente collegando anche l’Età Antica al Medio Evo, il Cristianesimo al Paganesimo.  Coincide con l’ “Anno dei Borghi” proclamato dal Ministero epr i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, che segue l’ “Anno dei Cammini”  del 2016  in una staffetta emblematica, perché i Cammini si snodano attraverso i Borghi, in una mappa di straordinario valore storico e artistico, splendidamente resa dalle Guide del Touring, “Itinerari a piedi”,  distribuite nell’incontro.

La presentazione del vice presidente di Civita, Emanuele

Si inizia  con la solenne affermazione di chi ha girato il mondo nei  diversi continenti traendone la conclusione che  l’Italia è il più grande paese per bellezza dei luoghi, e la bellezza promuove la crescita economia e sociale, oltre a salvare il mondo secondo la celebre profezia.

E’ del vice presidente di Civita,  Emmanuele F. M. Emanuele  che sostiene il progetto francigeno  anche come presidente della Fondazione Terzo Pilastro.Mediterraneo – il quale non manca di ricordare le nostre migrazioni dei secoli passati con il conseguente spopolamento dei Borghi che sono stati sempre più ignorati dal turismo di massa polarizzato sulle città d’arte e sulle riviere marittime. Ma la nostra civiltà “è nata dal dialogo, dall’incontro, da strade che collegano e uniscono, da un continuo pellegrinaggio che permette agli uomini di conoscersi e confrontarsi”.  

Ha definito la Via Francigena “il percorso che unisce spiritualmente l’Europa, ne costituisce la memoria storica e valoriale, ed  è lo strumento più adatto per consentirci di riprendere il dialogo con le nostre radici, fatte di primato della persona, di valorizzazione della dignità umana,  di profondi sentimenti di libertà, giustizia, tolleranza, apertura al diverso”.  E ha detto che hanno raggiunto il numero di  450 le manifestazioni  sulla via Francigena, dalla Svizzera a Roma fino a Gerusalemme, è un evento epocale in crescita esponenziale come  partecipanti e come risultati economici.

Civita ha curato la messa “on line” della manifestazione, è stato predisposto l’apposito sito “bisaccia del pellegrino,it”  che promuove le produzioni agroalimentari lungo il percorso,  nel quale i pregi artistici e i valori spirituali legati alla tradizione portano alla valorizzazione del territorio.

Le energie invisibili  nascono da una realtà in cui sono presenti tali valori, dando una forte spinta propulsiva. Ogni anno si avverte la crescita della partecipazione, con evidenti riflessi di carattere sociale, aumenta l’occupazione e si contrasta  lo spopolamento dei borghi, una delle maggiori  piaghe per il nostro territorio.  

I presidenti dell’Associazione Europea delle Vie Francigene e del  Festival 2017

Mario Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, parla di un’associazione di enti locali con 130 comuni, da Canterbury a Roma, in collaborazione con Civita.

Nel Cammino non c’è solo spiritualità e storia, ci sono anche  fattori economico-sociali, in primo luogo legati all’artigianato. A parte questo, si può dire che “cambia la vita di coloro che camminano e delle comunità che attraversano”. Il progetto “Via Francigena” ne comprende altri,, come “l’idea di utilizzare i borghi che vanno in rovina mettendoli al servizio di questo progetto”; c’è anche un accordo con Trenitalia per biglietti speciali rivolti a viaggiatori particolari.

Il direttore del Festival Europeo 2017, Sandro Polci, che ha moderato l’incontro con siparietti esplicativi,  parla a sua volta di “shock creativo”, sostenendo che “occorre creare una rete tra gli eventi sulle Vie Francigene e le altre vie storiche, integrando le strategie di condivisione e comunicazione”, il tutto legato ai borghi. Nasce una nuova “economia circolare” da questo approccio innovativo al territorio che ne fruisce senza consumarlo.

 “La principale infrastruttura della Via Francigena è la condivisione e l’emozione legate al  cammino e al pernottamento.  Il cammino lento non è così lento, anzi è un cammino vero, assimilabile solo alla bicicletta, che fa  ritrovare la profondità anche in sé stessi.

Denatalità  e conseguente riduzione della popolazione sono rischi incombenti,  molte realtà dimostrano che si tratta di saper organizzarsi, non basta proteggere e tutelare, occorre  sviluppare le forze interne, facendo appello all’energia e all’orgoglio che pervade i luoghi. “L’elemento decisivo è  sviluppare l’energia che spinge a partire, nei i borghi saranno portate capacità e vitalità per farli rinascere”. 

Immagini del cosmo vengono collegate alla Via Francigena, il pellegrino come l’astronauta, con i piedi appoggiati con forza sulle nuvole, in effetti il sottotitolo della manifestazione è “Nuvole e Borghi”  con l’invito ad “alzare lo sguardo”.  Poi  l’esclamazione: “Potrei vivere nel guscio di una noce e sentirmi padrone dello spazio infinito”. Viene citato anche Gabriele d’Annunzio..  

La voce dei  “borghi autentici” e dei “monti azzurri”

Vincenzo d’Urbano presidente dell’Associazione Borghi Autentici, cita il caso sorprendente di un borgo in provincia dell’Aquila la  cui popolazione è aumentata da 700 ad 840 abitanti, ma una rondine non fa primavera. “Nel percorso lungo la Via Francigena i camminatori  incontrano i borghi, per questo dobbiamo migliorarvi la qualità della vita, non solo nella bellezza esteriore e nell’assetto urbano, ma anche nei servizi  per i turisti e per chi ci vive”. L’associazione punta sulle comunità,  a differenza del Club dei Borghi più belli d’Italia  dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani che invece seleziona gli aderenti in base alla bellezza dei luoghi e dell’assetto urbano..

Ci scontriamo con una politica che li ignora, la “piccola Italia viene dimenticata”,. Invece occorre fare leva su tutti i fattori che possano mettere le comunità in grado di essere accoglienti: “non solo strutture turistiche, ma persone che salutano, che raccontano, questa è la vera accoglienza”.  Il cammino va visto come una possibile forma di integrazione.

Gianpiero Feliciotti, presidente dell’Unione Monti Azzurri, ha un esordio poetico, “è bello coniugare la pietra con la nuvola della speranza”, la pietra è dei 15 comuni terremotati, la speranza quella degli abitanti ospitati negli alberghi al mare che vogliono ritornare nei borghi. “Il territorio però non crolla per la forza delle sue componenti spirituali e artistiche, economiche e sociali, e il cammino è la cornice dove si manifesta la vitalità della natura, dall’aquila al camoscio, al capriolo”.  

Si possono individuare i punti focali della possibile ripresa, viene prospettata la formazione di un quadrilatero di comuni, i quali hanno aderito al patto dei sindaci che però si è fermato. “Il nostro  territorio soffre ma fa sognare e tutti i comuni al di là della concorrenza tra campanili sono aperti all’accoglienza. La saggezza della tradizione espressa nelle memorie e nelle antichità tramandate”. ione.

Un intermezzo pittoresco è dato dalle 10 contrade di Acquapendente, ciascuna delle quali .con un tableau di 10 metri quadrati floreali, li portano 500 giovani.

La parola alle Pro Loco d’Italia e a un centro Studi francigeni 

Il  presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, Antonio  La Spina, rende onore agli umili volontari che si impegnano nel promuovere il territorio,  per la valorizzazione turistica di ogni località.  Il Protocollo di intesa con l’Associazione Vie Francizene Europee  può rappresentare un riferimento per i camminatori i quali possono trovare punti di appoggio e accoglienza che legano i vari percorsi in un’unica rete.

L’imperativo è di  mantenere le tradizioni e richiamarsi ad esse, i volontari sono impegnati a dare segnali di normalità, va rassicurata la parte sociale ed economica  che non vede un futuro nel rarefarsi delle prenotazioni turistiche. Il dramma del terremoto va messo alle spalle per lanciare messaggi positivi.

Viene ricordata l’iniziativa lanciata dieci  anni fa per la valorizzazione turistica dei borghi a rischio spopolamento, favorendo la nascita di aziende per sostenerne l’economia, il ministro dei Beni e delle  Attività Culturali e del Turismo si è impegnato ad appoggiare le attività artigianali per non farle scomparire, anche mediante misure apposite di natura fiscale.

La salvaguardia del dialetto è un altro problema cruciale, la lingua locale si va contaminando e perde la sua connotazione identitaria,  vanno tutelate le nicchie linguistiche, c’è un Premio nazionale per i dialetti che si propone di mantenere e promuovere questa sorta di  DNA, è un modo per riconoscersi, interessa anche i turisti che vanno alla ricerca dell’autenticità in contatto con i portatori di questi valori.

E le Pro loco svolgono un’azione preziosa anche in questo campo, ma non basta, occorre fare sistema promuovendo maggiori contatti con le associazioni e coordinandosi con le istituzioni.

L’Unione ha promosso il premio “Cammini italiani”, che viene conferito, insieme a quello dedicato a “La sagra più bella che c’è”, in una competizione quanto mai stimolante tra i Borghi del paese. .

Alberto Alberti, del  Centro Studi Francigeni di Fondi – dove sono stati creati un Servizio informazioni e una galleria gastronomica – parla dell’importanza dei simboli sul percorso del Cammino di Santiago, sono cippi e croci, rivelano l’amore per i luoghi della gente che ci vive.  A Priverno  Fossanova non c’era nulla,  ora è stata messa una stele, mentre a Montefiascone lungo il percorso vi sono due figure fornite di  bastione e di zaino, zaini.

E’ stato indetto un Premio che sarà conferito alle 5 migliori realizzazioni di simboli di pellegrinaggio il prossimo ottobre a conclusione del Festival dei cammini. A Roma ci sarà una mostra di arte contemporanea “on the road”,

Le conclusioni del Ministero dei Beni e Attività Culturale e del Turismo

Conclude il direttore generale per il Turismo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Francesco Palumbo, che ricorda l’impegno del ministro Franceschini per la valorizzazione dei borghi e dei cammini, uscendo dalla polarizzazione verso i grandi attrattori turistici, come le celebri città d’arte del nostro paese.

Al lavoro continuo da fare sul territorio si affianca l’azione del Ministero orientata su due principali aspetti: il primo è “l’accompagnamento da parte del Ministero al centro dei temi locali,  in questo modo le singole associazioni sentono di appartenere a un percorso di livello nazionale: ne fanno parte le attività di promozione e comunicazione, tra queste le iniziative del Ministero di proclamare il 2016 ‘Anno dei Cammini’ e il  2017 ‘Anno dei Borghi’; il secondo  aspetto, meno visibile nell’immediato, è rappresentato da  politiche e azioni concrete  affinché tali iniziative non restino una sorta di  fiammata mediatica fine a se stessa”.

Ecco in pratica cosa si fa: nell’anno dei Cammini una mappa a livello nazionale dei percorsi, non solo tracciati sulla carta ma anche percorribili, ci sarà l'”Atlante dei Cammini”, con indicati gli edifici del Demanio che si incontrano,  importante aggiunta ai percorsi; alcuni hanno dimensione regionale, altri nazionale e devono rispondere a  standard qualitativi definiti su quattro livelli.

Il primo è strutturale: completare le infrastrutture, marciapiedi, ponti, e mettere il percorso in sicurezza prestando attenzione a dove si incrocia la via provinciale.

Un altro livello è informativo, occorre  pensare ai punti in cui intrecciano con il sistema dei trasporti, con stazioni e scambi, inserendo i Cammini in una rete di trasporti  più ampia.

Il terzo livello è quello dei servizi, verranno impiegate risorse  per accesso ai servizi essenziali come l’acqua, e altri fino al facchinaggio, ciò vuol dire non solo  agevolare il camminatore ma anche  sviluppare piccole imprese con queste funzioni.

Naturalmente un sistema così razionale ed efficiente deve essere promosso a livello  nazionale e internazionale, il turista non deve essere attratto soltanto da Venezia e Roma,  Firenze e Napoli, ma anche dall’Italia alternativa che è quella dei borghi.

L'”Anno dei Borghi” serve a porre in evidenza il problema degli antichi borghi, soprattutto negli Appennini fino all’area del “cratere” dove sono quelli colpito dal sisma. Del resto “i Borghi sono infrastrutture dei Cammini, se ne incontrano uno ogni circa 20 Km. Nella scenografia creata alle Terme di Diocleziano a Roma per l'”Anno dei Borghi”, 18 Regioni presentano giorno per giorno i propri borghi con i rispettivi prodotti tipici e le attività artigianali caratteristiche.

Come promuovere i piccoli borghi, spesso spopolati? Quali  località vive o musei?  “Ci stiamo lavorando -, ha affermato – per definire quali sono i temi di cui il sindaco deve tener conto per sviluppare il borgo ai fini turistici. Non solo il turismo come panacea dello spopolamento, ma attività da avviare in campo artigianale e commerciale per mantenere o creare un tessuto vivo”. A tal fine devono essere avviate anche le risorse della ricostruzioni che restano disponibili.

Si deve agire anche sul piano della comunicazione nella forma più avanzata. La piattaforma digitale mette a disposizione informazioni accessibili e integrate per  interessati, mediante “siti intelligenti” che forniscono servizi per i turisti e per i residenti. Occorre rendere omogenee le regole di accoglienza, pur essendo di competenza regionale,  non possono cambiare da una regione all’altra. 

In merito al lato economico, il programma “industria 4.0” favorisce il raggiungimento di livelli più elevati di competitività, comunque occorre promuovere soprattutto l’artigianato.

La promozione deve avvenire a livello internazionale, con un forte investimento per i Cammini e i Borghi con particolare riguardo alla dorsale appenninica.

Si tratta di un insieme di misure e interventi integrato e coordinato all’interno del Piano strategico del Turismo, che è stato elaborato con le associazioni di categoria ed enti locali, regioni e comuni italiani, sindacati ed esperti e fa parte di una strategia più ampia che comprende anche i grandi musei e le città d’arte. Queste, per la loro forza attrattiva, hanno vita autonoma, ma possono essere considerate porte di accesso al resto del territorio: Cammini e Borghi vanno considerati la circolazione arteriosa, per questo va curata la tracciabilità dei percorsi e l’interconnessione tra un Cammino e l’altro. Tutto si tiene, in una visione sinergica con interventi opportunamente coordinati.

Il fascino dei Borghi e della via Francigena   

E’ il caso di aggiungere  che nei Borghi  c’è un vero e proprio “museo diffuso” da valorizzare non solo per gli evidenti risultati di natura economica, ma anche per diffondere l’immagine più autentica del Bel Paese, polarizzata sulle grandi città d’arte mentre nel territorio il presepio dei Borghi medievali nei quali si vive un clima di favola ha un fascino incomparabile di immenso valore non solo identitario rispetto all’omologazione e all’appiattimento, ma anche attrattivo in un mondo oppresso dalla congestione e dall’affollamento.

Ripensiamo all’invito musicale di Franco Battiato e Mario Scamandro, riportato come  sigillo del progetto francigeno: “Ti invito al viaggio in quel paese che ti somiglia tanto… tutto è ordine e bellezza, calma e voluttà”,  sono questi i pregi incommensurabili dei nostri antichi borghi. 

Ha concluso il convegno il trailer del film “Le energie invisibili” di  Luca Contiero, nel filmato si vede il camminatore,  “un senso oltre i sensi”,  con le energie invisibili che lo sostengono lungo l’itinerario freancigeno.

Se tutte le strade portano a Roma – ci viene di commentare ricordando l’antico adagio – da Roma proseguono lungo la  Via Francigena fino a Gerusalemme.

Non è finita, nella terrazza panoramica della sala conferenze, con  la splendida vista sul Vittoriano, in una sfavillante giornata di sole, c’è stato un brindisi con una vinaccia tipica delle Marche: un assaggio delle tante specialità enogastronomiche che si trovano lungo l’itinerario, oltre alle meraviglie ambientali e artistiche  illustrate magnificamente nella guida del Touring.

Veniva voglia di incamminarsi subito sulla via Francigena. Ma Gerisalemme era troppo lontana…

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