Pietracamela, l’omaggio ai Vigili di Bellinzona nel “Borgo in Arte”

di Romano Maria Levante

Festa di fine stagione a Pietracamela, sabato 19 agosto 2017, con l’espressione della gratitudine per l’aiuto nell’emergenza neve dello scorso inverno ricevuto dai Vigili del fuoco di Bellinzona, oltre che dai corpi della Protezione civile di varie località italiane e dall’Esercito. Il riconoscimento è stato espresso in una cerimonia con la consegna da parte del sindaco di una Targa ai Vigili venuti dalla Svizzera in apertura della manifestazione organizzata dalla Pro loco, curata dal presidente Paolo Di Giosia con il direttivo di giovani attivi e motivati, intitolata “Borgo in Arte”. La festa, nel segno della cultura e della tradizione, ha presentato dipinti e fotografie artistiche nelle scale e nei vicoli del centro storico, un recital  poetico  e una danza coinvolgente in un angolo suggestivo,  fotografie d’epoca e lavorazioni laniere in diretta, anch’esse d’epoca; poi musica dal vivo con un complesso in posizione panoramica, il belvedere in cui si è svolta la cerimonia in onore dei Vigili di Bellinzona.

Pietracamela, dal 2005 nel club dell’Anci “I borghi più belli d’Italia”, nel 2007 “Borgo dell’anno”,  con le cinque stelle alpine di eccellenza, prepara il rilancio dopo l’emergenza con gli interventi sulle case inagibili dal sisma del 2009 e la messa in sicurezza del borgo con il definitivo consolidamento degli aggregati abitativi che rafforza anche le abitazioni non danneggiate.  

In questa situazione di attesa, che si protrae da troppo tempo, l’estate è stata inferiore alle aspettative, nonostante la ripresa turistica sul litorale abruzzese che ha visto, secondo i primi consuntivi, il tutto esaurito. Eppure è il paese-simbolo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, parte della zona integrale alle falde delle vette più alte dei due Corni nel versante boscoso con i Prati di Tivo che salgono fino alla parte rocciosa in un declivio spettacolare sormontato dal  “Gigante che dorme”, il gruppo montuoso  di tipo dolomitico di grande fascino, da sempre palestra di escursioni e di scalate.

L’immagine di insicurezza seguita ai movimenti tellurici del 2009 e dell’agosto 2016 si fa ancora sentire, sebbene i danni, pur rilevanti, abbiamo riguardato le abitazioni più fatiscenti, anche se numerose, e soprattutto gli interni, per cui il borgo appare intatto, con le case di pietra nel centro storico arroccate le une unite alle altre, ricevendo da questa coesione e dalle antiche chiavi strutturali una maggiore capacità di resistenza. Quindi l’immagine generalizzata che associa in modo  sbrigativo questa e altre località montane d’Abruzzo alle zone più disastrate delle regioni colpite dal sisma prolungato va rovesciata, la ricettività nel paese è consistente in edifici sicuri, collaudati sul campo proprio dai movimenti tellurici durante i quali non hanno subito danni; e la sicurezza sarà accresciuta dalle opere di rafforzamento antisismico di tutti gli aggregati abitativi interessati.

Nel paese, d’inverno la popolazione residente è esigua, costituita in maggior parte di anziani, e sparsa nelle varie parti del borgo tra ampie zone disabitate,  oltre che ai Prati di Tivo e nella frazione di Intermesoli, per cui l’isolamento  è stato micidiale sul piano materiale e psicologico. Si può capire come in una situazione così difficile lo sciame sismico con le ultime scosse dell’anno scorso dopo il terremoto del 2009 pur senza arrecare troppi danni ha accresciuto le inquietudini.

L’opera della Protezione civile – con le Associazioni di volontari di Trento e Amalfi, il Soccorso alpino di Abruzzo, Toscana e Friuli-Venezia Giulia, l’Esercito con il X e XI Reggimento Genio, i Vigili del fuoco della Regione Abruzzo, mobilitati negli interventi per fronteggiare l’emergenza, cui si sono aggiunti i Vigili del fuoco di Bellinzona – è stata provvidenziale: si potrebbero chiamare  “angeli della neve”, come i volontari  dopo l’alluvione di Firenze furono chiamati “angeli del fango”.

Una neve caduta così in abbondanza in poco tempo, quindi con modalità inusuali rispetto alle consuete nevicate lunghe ma moderate, oltre a mettere fuori uso le linee elettriche vitali anche per le comunicazioni telefoniche bloccava i movimenti, e con lo spessore raggiunto impediva  di uscire dalle porte delle abitazioni  minacciando di sfondare i tetti,  trasformandosi poi in una coltre congelata dura e impenetrabile con una serie di effetti negativi a catena, fonte di ulteriori allarmi e angosce.

Gli “angeli della neve” sono intervenuti –  potremmo dire volati dato che gli elicotteri facevano la spola – e con la loro attività infaticabile e la loro stessa presenza rassicurante hanno dato agli abitanti i mezzi e la forza di superare l’emergenza. Per questo, meritoriamente, il sindaco di Pietracamela ha voluto dedicare a loro la festa con cui la stagione estiva si avvia alla conclusione, e dovendo scegliere un gruppo, per tutti i corpi che si sono prodigati, ha reso omaggio ai Vigili del fuoco di Bellinzona i quali, al di fuori del circuito nazionale della Protezione civile, sono accorsi spontaneamente dalla Svizzera e sono stati destinati a soccorrere, tra gli italiani, i “pretaroli” bisognosi di aiuto.

I soccorsi nell’emergenza neve rievocati dal Sindaco

Sono venuti alla festa otto Vigili del fuoco di Bellinzona, in rappresentanza dei 18 vigili del contingente, con il loro comandante. Il sindaco Michele  Petraccia ha espresso la gratitudine della comunità con un intervento molto sentito nel quale ha sottolineato l’importanza della loro azione anche sul piano psicologico, oltre a quella più evidente sul piano materiale. Nel  risolvere gli infiniti problemi pratici, per molti versi vitali, con la loro sperimentata competenza, hanno svolto di fatto l’opera altrettanto importante di rassicurare tutti con la loro fattiva presenza, così la comunità non si è sentita più in balia degli eventi ma aiutata e sostenuta, e ha potuto ritrovare vigore e fiducia.

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ll comandante, ten. col. Samuele Barenco, ha risposto ringraziando in modo non rituale con accenti sinceri, anch’egli preso dall’emozione. La consegna da parte del sindaco di Targhe con espressa la riconoscenza è stata ricambiata con il Gagliardetto del corpo perché possa restare sempre esposto in municipio a ricordo di un evento così gratificante.

Ha detto il sindaco che molto avrebbe potuto raccontare sull’emergenza che è stata fronteggiata con l’aiuto decisivo dei soccorritori, ma doveva limitarsi a manifestare la gratitudine che resterà sempre per l’opera compiuta, in particolare dai Vigili di Bellinzona, con generosità, altruismo, dedizione.

L’interesse giornalistico ci ha spinto a chiedergli  di ricordare quei momenti che hanno segnato il prezioso lavoro dei vigili, e non si è fatto pregare, come primo cittadino responsabile della comunità sente di avere un debito di riconoscenza anche sul piano personale, tanto si è sentito coinvolto.

“Ho dovuto fronteggiare una situazione da stato di guerra, si sono trovate a lavorare insieme fino a 80 persone in spazi così ristretti. Il personale è stato sistemato in modo accettabile, i vigili di Bellinzona dormivano nei locali dove una volta c’era l’asilo e si facevano la doccia nell’albergo del borgo”. Al loro arrivo il sindaco ha chiesto al comandante, “Che cosa avete?”, e gli è stato risposto “Che cosa vi serve?”. Perché “avevano tutto, compresi tre mezzi dalle dimensioni giuste per aprire i varchi necessari nella massa nevosa muovendosi negli stretti vicoli e sulle ripide scalinate del centro storico”.

Hanno preso in mano la situazione adattandosi perfettamente alle particolari condizioni dei luoghi.  Con la loro sperimentata esperienza e grande professionalità hanno affrontato e risolto i problemi che si susseguivano uno dopo l’altro per  ripristinare un minimo di sostenibilità. C’era da assicurare i collegamenti vitali superando la massa di neve che impediva di spostarsi nel paese, di raggiungere Intermesoli e i Prati di Tivo a 1500 metri dove addirittura la neve caduta, ripetiamo, era arrivata a 4 metri di spessore, mentre nel borgo, alla quota di 1000 metri, aveva superato i 2 metri raggiungendo finestre e balconi ai primi piani; e con il suo peso soverchiante minacciava di sfondare i tetti, prontamente liberati dai vigili.

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I rifornimenti di viveri per elicottero – ne volteggiavano fino a 6 o 7 –  gli abitanti radunati nell’albergo in paese; dalle casette a pianterreno del NAP costruite dopo il terremoto del 2009 sono stati tirati fuori gli occupanti imbragandoli per superare la barriera di neve; dai Prati di Tivo si sono dovuti evacuare tutti per il pericolo costituito dalle valanghe scendendo con l’unico mezzo possibile, il “gatto delle nevi”, e con tanta difficoltà perché doveva segnare il tracciato come per le piste da sci.

“L’opera dei vigili di Bellinzona è stata preziosa e, va ribadito, quanto mai generosa, la gente del paese appena li ha visti arrivare per la cerimonia che ha aperto la festa li ha riconosciuti e accolti con affettuosa gratitudine; sono passati pochi mesi, ma di certo li ricorderà negli anni a venire”, ci tiene a dichiarare il sindaco. E’ un calore che va ben oltre le formalità rituali, così fascia tricolore e inno nazionale sono apparsi segni tangibili del grande valore civile e umano delle targhe conferite.

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Un flash sulle iniziative per il borgo, nelle parole del sindaco

Non finisce qui l’interesse, ma non è soltanto giornalistico, è anche personale di chi scrive, perché Pietracamela è il paese natale cui si rimane legati da un vincolo indissolubile.

Siamo nel 2017, proclamato “Anno dei Borghi” dal Ministro dei Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini con una mostra alle Terme di Diocleziano a Roma che per oltre un mese ha dedicato singole giornate alle varie regioni, il 7 giugno è stata la giornata dell’Abruzzo. Questi territori sono venuti alla ribalta nazionale, perciò è il momento di chiedere  al sindaco un flash  sulle iniziative in un borgo già colpito dal sisma dell’aprile  2009 con la successive minori scosse dell’agosto 2016, prima dell’emergenza neve; ma che deve e può rilanciarsi all’insegna dei suoi pregi straordinari, per l’ambiente in cui è immerso, e la sua struttura urbana: dal centro storico arroccato tra scalinate e archi, anditi e camminamenti, alla parte meno antica, in un’atmosfera da favola, una sorta di fiaba vivente offerta ad abitanti,  turisti e visitatori.  

Dal 2005 è  nel club dell’Anci “I borghi più belli d’Italia”, è stato “Borgo dell’anno 2007”, ha avuto il sigillo dell’eccellenza, le cinque stelle alpine, ricordiamo ancora questi riconoscimenti per ribadire  che non possono restare limitati al valore simbolico senza avere un’adeguata valorizzazione turistica.  

Solo un flash gli abbiamo chiesto, e anche a questo riguardo il sindaco non si è fatto pregare. Ci limitiamo ad accennare alle iniziative che ha citato per tre temi cruciali su cui si è soffermato maggiormente.

Il primo tema la sicurezza: nel borgo. “Per il prossimo inizio dei lavori di risistemazione, consistenti nel  riattamento delle abitazioni inagibili, si stanno attivando i vari consorzi che, in aggiunta agli interventi sulle singole abitazioni, metteranno in sicurezza definitivamente gli aggregati in cui sono arroccate le une unite alle altre; si stanno superando le ultime difficoltà che hanno impedito finora di iniziare i lavori, non ultime le verifiche dopo il sisma dello scorso anno”. Osserviamo che per prossimo inizio si intende ormai la primavera del 2018, a ben 9 anni dal terremoto della primavera del 2009!  Il sindaco ci fornisce questa notizia che non conoscevamo: “Ai Prati di Tivo  per scongiurare il pericolo di valanghe è in fase avanzata il progetto per un sistema modernissimo di difesa, mediante apposite apparecchiature nella parte superiore del lungo declivio, che emettendo aria a pressione eviteranno il formarsi di masse nevose pericolose: sono stati già risolti i problemi di finanziamento, l’installazione sarà a cura dell’unica ditta super specializzata”. Ci auguriamo che l’iniziativa vada in porto senza intoppi, e che non ci siano nuovi rinvii, comunque motivati, ai lavori di riattamento in paese, da troppo tempo in programma. 

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Il secondo tema  la ripresa economica.  “I lavori di riattamento delle abitazioni inagibili e di  consolidamento degli aggregati, che investiranno larga parte del paese, sono di entità tale da rappresentare una linfa vitale nell’economia del territorio per la vasta mobilitazione di imprese, lavoratori e mezzi”.  Riteniamo di poter aggiungere che  dovranno venirne vantaggi per i pochi esercizi e operatori economici del paese nella ristorazione e ricettività, nonché per le due piccole unità artigianali attive nei settori interessati, in particolare termoidraulico ed elettrico: sono risorse locali limitate, preziose per essere disponibili in loco e competitive, da utilizzare al completo perché acquisiscano nuova forza e prospettive di sviluppo e possano così garantire stabilmente servizi essenziali agli abitanti del borgo e ai turisti, nell’interesse di tutti, e in particolare delle istituzioni del territorio: dal Comune di Pietracamela alla Provincia di Teramo, alla Regione Abruzzo fino al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Le imprese edili  che abitualmente operano nel territorio, alle quali andrebbe data priorità rispetto alle altre a parità di offerta, dovrebbero tenerne conto aggregandole, altrimenti si tratterebbe di una inaccettabile colonizzazione.

Il terzo tema il rilancio turistico.  In parte è collegato ai primi due, in parte è autonomo perché richiede una promozione adeguata. Per questo, precisa il sindaco, “il 2 e 4 aprile scorso ho fatto partecipare alla Borsa Italiana del Turismo Pietracamela, che è stato uno dei due comuni della provincia di Teramo presenti, e  tra il 27 e il 29 ottobre prossimi sarò al Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze di Lugano, che fa parte del circuito delle più importanti fiere europee del settore. Ho aperto il sito ‘discoverpratiditivo’,  nel titolo la località sciistica ma nel contenuto anche il borgo, è collegato ai social network, da Facebook a Twitter a Instagram, che danno la massima visibilità e sono lo strumento di comunicazione e soprattutto promozione al passo con i tempi”.  Lungo questa direttrice crediamo si rendano necessarie iniziative idonee per interessare grandi operatori turistici ad orientarsi verso un territorio che ha suscettività e attrazioni naturali ben superiori a località, anche dell’Appennino, verso le quali vengono rivolte attenzioni maggiori. Dopo la lunga stasi commissariale occorre promuovere il rilancio ormai improcrastinabile operando con creatività e dinamismo anche mediante soluzioni innovative. 

Il sindaco assicura di avere ben presente l’importanza dei contatti con le comunità di pretaroli all’estero,  che rappresentano una risorsa di grande valore nell’accezione del paese allargato a comprendere, oltre ai residenti che ovviamente hanno il ruolo primario, gli emigrati, e sono tanti, e quelli che Giammario Sgattoni chiamava “i fuorusciti” in varie parti dell’Italia, i quali tornano sempre nel paese natale pur senza risiedervi. Gli oltre 800 contatori dell’acqua appena collocati dalla “Ruzzo Reti”, un numero impensabile rispetto alle scarse presenze stabili, testimoniano come allo spopolamento che accomuna il borgo alla gran parte dei paesi di montagna, non corrisponda l’abbandono, tutt’altro;  lo si vede, oltre che dai ritorni frequenti dei “nativi”, dalla cura esemplare con cui viene mantenuto l’ordine e la pulizia nell’abitato.  

Anche da questa cura deriva l’atmosfera da favola che si respira nel borgo: nella rete di vicoli e scalinate, anditi ed archi nessun segno di incuria nella gestione della pulizia urbana a turbare il clima fiabesco. L’addetto comunale Carlo che ne è l’artefice ci parla dell’educazione ricevuta, i suoi gli dicevano che un paese si giudica anche dall’assenza di ciuffi di fili d’erba ai bordi dei vicoli come effetto di una manutenzione accurata, di qui il suo estremo impegno per l’ordine e la pulizia.

Il flash sulle iniziative termina qui, trattandosi di un intermezzo in uno spazio dedicato alla manifestazione di chiusura della stagione estiva. Immergiamoci dunque nella festa  del “Borgo in Arte”, dopo l’omaggio ai provvidenziali Vigili del fuoco di Bellinzona che l’ha aperrta con un momento particolarmente significativo. Ne parleremo prossimamente.

Info

Sulla festa “Borgo in Arte”, aperta dalla cerimonia in onore dei Vigili del fuoco di Bellinzona, v. il nostro articolo che uscirà il  1° ottobre p. v., con altre 13 immagini, nel quale saranno citati pure i nostri precedenti servizi su Pietracamela e dintorni. 

Foto

Le immagini sono state riprese da Romano Maria Levante alla cerimonia del 19 agosto, come le altre immagini, del paese, meno quella di chiusura esposta nel centro storico, con altre fotografie d’epoca, nella festa del “Borgo in Arte”. In apertura, il Manifesto con l’abbraccio del Comune ai Vigili, e una veduta panoramica della parte più antica del paese, “la Terra”, ripresa dal Monte Calvario; seguono le immagini della cerimonia, la consegna della Targa con la gratitudine del Comune da parte del sindaco Michele Petraccia al comandante dei Vigili di Bellinzona e un momento dell’intervento del comandante ten. col. Samuele Barenco che ha ringraziato, poi i vigili intervenuti alla cerimonia e la sua conclusione con il sindaco mentre mostra il Gagliardetto del Corpo ricevuto dai vigili e il comandante dei vigili, tra i suoi uomini, con la Targa ricevuta dal Comune; inoltre una inquadratura evocativa delle strette scalinate del centro storico liberate nella grande nevicata con gli appositi mezzi antineve, e 4 momenti della festa “Borgo in Arte” aperta dalla cerimonia in onore dei Vigili di Bellinzona, cioè alcuni quadri all’inizio della scalinata sotto l’arcata del centro storico verso il vecchio Municipio,  foto d’epoca su un’antica porta, la ballerina Teresa Morisano in un momento della sua danza acrobatica che la vede in posizione eretta, e Romolo Intini nell’antico mestiere pretarolo della “cardatura” della lana; infine una veduta panoramica della parte meno antica del paese, “la Villa”, ripresa dalla balconata del belvedere sotto “vena Grande” a Sopratore; in chiusura, la foto d’epoca con la neve nella parte antica vista dalla Chiesa madre,a sin. la Porta che era in origine all’ingresso di Pietracamela.