Ritratti di Poesia 16^, 1. L’inizio, con i giovani, le premiazioni, e non solo

di Romano Maria Levante

Tra il 6 e il 10 febbraio 2024 si è svolto il “Festival della canzone italiana” a Sanremo , una maratona canora che per una settimana ha monopolizzato l’attenzione dei media e delle persone di  ogni età e  ceto sociale, ne fanno fede gli ascolti record della trasmissione televisiva.. Alla maratona canora vogliamo far seguire, in questa settimana che segue quella sanremese, la rievocazione della maratona poetica dei  “Ritratti di poesia”, svoltasi il 14 aprile 2023 in una intensa giornata da mattina a sera a Roma, all’Auditorium della Conciliazione. Questo per l’evidente collegamento tra canzone e poesia, le parole unite alle melodie spesso sono poetiche, e per i  punti di contatto tra le due manifestazioni, pur nella differenza abissale tra il gigantismo della kermesse  canora   e la dimensione raccolta di quella  poetica: la cadenza annuale, nell’una le storie espresse in parole e musica e nella seconda  in parole e versi, 30 protagonisti in entrambe  di cui viene evidenziato contenuto e percorso  artistico, testi poetici delle  volte declamati tra le canzoni nella maratona canora,  e le canzoni  a chiusura della maratona poetica, con un concerto che nel gennaio 2010 vide protagonista Roberto Vecchioni e nel febbraio 2013 Fiorella Msnnoia, entrambi presenti al Festival di Sanremo di quest’anno, Vecchioni nell’emozionante serata “cover” con “Sogna ragazzo sogna” e la Mannoia concorrente con la canzone “Mariposa” premiata per il miglior testo..  La rievocazione della maratona poetica del 2023 inizia oggi 13 febbraio 2024 con il primo articolo, che sarà seguito  il 15 e il 17 dagli altri due articoli, nella nostra “settimana della poesia” dopo la “settimana della canzone” nella pari dignità tra le due forme d’arte diverse ma contigue. Il nostro resoconto contiene scampoli di poesie e confidenze dei poeti e le immagini di tutti i poeti e non solo.

La sala , prima dell’inizio, con gli studenti di ‘Caro Poeta

Una scenografia diversa dal solito ha accolto il 14 aprile 2023 a Roma, all’Auditorium della Conciliazione, i partecipanti alla 16^ edizione dei “Ritratti di poesia”, voluti dal prof. Emanuele considerando la poesia un’arte che come le altre va esibita e diffusa. Non più immagini evocative di un tema di fondo – lo scorso anno il riscaldamento climatico – ma parole contrapposte in modo binario, a riproporre le alternative nella nostra vita, anche se la scenografo è sempre Enrico Miglio.

Vincenzo Mascolo, il conduttore, organizzatore e intervistatore della manifestazione

Con questo sfondo l’onnipresente Vincenzo Mascolo, il conduttore, organizzatore e intervistatore di sempre – con il solito garbo dal quale traspare la forte carica ideale di una passione inesausta  – ha ricordato il merito del prof. Emanuele nell’ideare, promuovere e realizzare da 16 anni la manifestazione. Il Presidente  è stato prodigo di riconoscimenti verso Mascolo e la consorte Carla  Caiafa, “senza di loro questo non sarebbe stato possibile” e, aggiungiamo, tanto meno senza di lui.

La maratona sulla poesia contemporanea inizia con la sezione “Caro poeta”  riservata agli studenti dei licei romani, Mascolo sottolinea come la poesia abbia bisogno dei  giovani  per avere un futuro. I poeti  Nicola Bultrini per gli studenti del  Liceo Nicolò Machiavelli,  Maria Grazia Calandrone per il  Liceo Cavour, Laura  Cingolani per il  Liceo Vittoria Colonna hanno presentato i giovani studenti cimentatisi nella poesia  inquadrando l’impostazione data nella scuola al loro impegno prima delle letture poetiche in una incalzante successione al microfono con il tifo dei compagni assiepati nella sala.

 Liceo Machiavelli, lettura poetica della studentessa accompagnata dal ‘rumore di fondo’ dei compagni con il poeta Nicola Bultrini

 Bultrini ha detto di aver preso come base la  poesia “Parole povere” di  Pierluigi Cappello – che si rivolge al mondo della propria infanzia – ogni strofa un personaggio della comunità in cui viveva, con toni anche dolorosi, il tutto  riprodotto dai giovani con una strofa ognuna riferita alla  propria  comunità, ultima la strofa originale del poeta. Un accompagnamento discreto definito da Butrini “rumori di fondo”, in realtà un tamburello e diversi altri strumenti utilizzati per produrre il loro suono, veramente originale e anche suggestivo: ci viene un’associazione di idee ardita, il “flamenco” con i ballerini accompagnati da “rumori di fondo”, i battimani ritmati ai bordi della pista oltre che dalla musica, qui i “rumoristi” sono schierati vicino al microfono. Sfilano i giovani poeti del Liceo Machiavelli,  leggendo ciascuno la propria strofa per comporre la versione personale della poesia presa come base, l’ultima strofa è quella originale del poeta Cappello.

Liceo Cavour, lettura poetiuca dello studente con la poetessa Calandrone

La Calandrone ha ammonito di non confondere la poesia con la fantasia e l’immaginazione perché nasce da fatti reali, e in questo senso nel liceo si erano già esercitati in questa direzione su luoghi di Roma e altro: ha scelto due poesie tra cui una di Pasolini con una visione di questo futuro che lo acceca e di quello che arriverà in cui “decoro coincide con rancore”, e l’altra di un  poeta su una fetta di pane che è l’inizio di tutto, fino all’esortazione  “rompetela”. Con riferimento a queste due poesie l’invito agli studenti del Liceo Cavour ad osservare la realtà e metterla in versi; ognuno  ha letto la propria trasposizione poetica parlando non solo di sé – ha concluso la Calandrone – ma anche dando voce agli altri come avviene nella poesia.

“Caro Poeta” si conclude con  la presentazione da parte della Cingolani delle prove poetiche dei giovani del Liceo Vittoria Colonna, che ha cercato di orientare in base al valore  della “presenza” mettendoli di fronte a delle situazioni e dando degli stimoli facendo superare il timore di essere giudicati più da loro  stessi che da altri in modo da potersi esprimere liberamente. Ne è emerso un mondo fatto di tante cose, gioia e anche sofferenza, soprattutto autenticità, in composizioni caratterizzate da freschezza e brillantezza, cercando di “scavare  per ritrovare quello che già c’è e ci serve e di volare per liberarci di quello che non ci serve”. Vengono lette da alcuni studenti le poesie di tre classi, e la Cingolani ci tiene a sottolineare che c’è stato uno scambio di stimoli reciproco tra lei e gli studenti. Aggiunge che la poesia va considerata come “presenza” rispetto alla realtà e come strumento per raccontarla, ciascuno a suo modo.

Liceo Vittoria Colonna, lettura poetica della studentessa con i compagni

Ha colpito l’impegno e la compostezza dei giovani studenti in veste di poeti, intere classi e non singole individualità, e il succedersi al microfono con i loro abiti casual ne ha marcato l’identità quanto mai attuale.

Si passa ai risultati del concorso per il premio“Ritratti di Poesia  280”, alla 9^ edizione, il numero dei caratteri di Twitter, prima erano 140, un modo geniale di calare la poesia nella contemporaneità anche attraverso il veicolo dei “social” , aggiornandolo con il raddoppio dello spazio pur sempre esiguo. Tema “La natura”, il vincitore, Lorenzo Pataro, parla delle foreste amazzoniche in 8 versi che offrono – secondo la motivazione -“una visione del mondo nel rapporto paritario tra umano e non umano, e l’umano è visto con umiltà in una prospettiva di metamorfosi, una dimensione di sogno, senza perdere la propria identità”.

“Premio Ritratti di poesia 280”, il vincitore Lorenzo Pataro con membri della Giuria

Da un concorso  all’altro, Mascolo presenta la vincitrice del premio “Ritratti di poesia si stampi”, il concorso per l’”Opera prima”, alla 2^ edizione, per la pubblicazione di  un inedito di autore  “under 30 anni”: è Anna Paradisi. La motivazione sottolinea “il timbro di autenticità in versi ruvidi o pieni di grazia, a volte anche con il dolore, sull’esperienza della maternità e lo strazio della perdita”; l’autrice non rinuncia a confidare le proprie esperienze anche drammatiche senza accontentarsi di essere autoreferenziale.  

Mascolo poi presenta “Zeugma, la Casa di poesia di Roma”, iniziativa di Aessandro Anil e Sacha  Piersanti  con pubblicazioni e premi, ha  vinto il premio per l’“Opera prima” lo scorso anno. L’idea nasce dal desiderio di avere un luogo della memoria e delle rimembranze dove parlare di poesia tra giovani, lo associamo agli incontri notturni nella grotta della “Setta dei poeti estinti” nell’indimenticabile film cult “L’attimo fuggente”. Piersanti parla degli incontri avuti sulla poesia  con altre discipline dal vivo, come teatro e musica, per stare insieme collegati alle  eccellenze. Alla domanda di Mascolo se c’è programmazione, la risposta è che nulla è prestabilito, tutto nasce dall’osservazione di ciò che avviene. Non è riservato ai giovani, “l’età non conta”. Si sono incontrate difficoltà nel trovare uno spazio adatto, ci si è riusciti in un luogo idoneo alla Garbatella con appuntamenti ben precisi.

“Premio Ritratti di poesia si stampi”, la vincitrice Anna Paradisi con menbri della Giuria

Dall’iniziativa improvvisata da giovani intraprendenti a quella sperimentata in una sede autorevole  come il “Corriere della Sera”, che ha in comune con la prima la ricerca di una sede, per i giovani la Casa della poesia, per il Corriere l’”Ufficio poesie smarrite”.  Ne parla  Luca Mastrantonio che lo cura nell’inserto “Cultura”, nacque nel 2011  dall’idea di Beppe Severgnini – che dirigeva il supplemento settimanale “7”  alcuni anni fa –   di pubblicare le prime edizioni poetiche del ‘900 e condividere  pezzi di  “poesie smarrite”, cioè senza padri noti. Con il grande afflusso del “popolo dei poeti”  è diventata qualcosa d’altro,  una comunità poetica  – che riceve una “news letter” settimanale – per condividere suggerimenti di poeti contemporanei e anche poesie dei lettori; non sono sui social dato il gran numero raggiunto che si moltiplicherebbe in modo eccessivo. Viene rovesciata la domanda  “a cosa serve la poesia”, che ricorre spesso nella “maratona “ poetica, nell’espressione speculare “come possiamo servire la poesia”. Un modo di servirla è l’ascolto perché la poesia ha bisogno di essere letta, e non solo scritta; è stato verificato negli scambi con i  lettori mediante  il “fermo posta” con il quale vengono messe a disposizione  le poesie di poeti che vogliono essere letti, ci sono le “Poesie amuleto”, definite come la “magia bianca” contro gli eventi negativi. Nella rubrica si risponde a tutti, mentre si pubblicano le poesie più interessanti per la loro consonanza con il momento che si sta vivendo, una sorta di “vitamina P”. Mascolo sottolinea il fatto che dibattiti importanti passano attraverso la poesia, il  mondo dei poeti è molto vivo e la difficoltà risiede nell’incanalare il suo  entusiasmo, le voci dei poeti sono sempre vive.

“Zeugma, la Casa di poesia di Roma” – gli ideatori Aessandro Anil e Sacha  Piersanti, con Mascolo

La conversazione di Mascolo prosegue con Stefano Petrocchi. Direttore della Fondazione Bellonci, Segretario del Comitato direttivo del Premio Strega che ha introdotto dopo tanti anni una grande novità, il “Premio Strega Poesia”. Già nel 1997 con la Fondazione lavorò a una antologia dei poeti degli ultimi 25 anni dal 1970 in poi, mentre la scuola ha sempre ignorato i contemporanei, si ferma a Montale. L’idea è nata dalla volontà di aggiornare il premio Strega – che fino  al 1914  era l’unico premio di narrativa italiana – estendendo lo sguardo agli altri generi, prima la Letteratura straniera, poi la Poesia nella prospettiva di una rinascita considerando anche che è molto adatta alla comunicazione rapida dei “social”. E’ stato chiesto agli Editori di inviare un libro di poesia e ne sono giunti 120, tanti sono quelli che hanno risposto, i 12 componenti del Comitato scientifico del premio ne hanno aggiunti 15, per un totale di 135  tra i quali, mediante l’apposita scrematura, verrà scelta la “cinquina”  da sottoporre al giudizio finale di una Giuria più ampia, come per il Premio di narrativa, parla di 100 persone come ponte tra le scelte del Comitato scientifico e la comunità  dei lettori.  Il Tempio di Venere nel Parco archeologico del Colosseo è stato scelto per ospitare l’evento il 5 ottobre.  L’ultima domanda di Mascolo riguarda lo strano rapporto della Poesia con i “social”, sembrerebbe lontana dalla velocità che caratterizza il nuovo strumento di comunicazione e invece lo utilizza molto; la risposta è che quando  qualche verso va sui social ci si sofferma maggiormente rispetto al resto, anche loro cercheranno di interagire con i“social”.

“Ufficio poesie smarrite” del “Corriere della Sera” – il curatore Luca Mastrantuono, con Mascolo

A sorpresa il poeta della 1^  parte della sezione “Di penna in penna”,dedicata alla poesia italiana, è addirittura Emmanuele F. M. Emanuele, il presidente onorario della Fondazione Roma che  promuove e organizza l’evento da lui ideato 16 anni fa e realizzato ogni anno. Nel dare a Mascolo il suo nuovo libro di poesie recentemente premiato lo ringrazia insieme alla moglie Carla Caiafa per il loro impegno decisivo nella realizzazione dell’evento sin da quando lo ideò 16 anni fa: e questo perché la poesia merita di essere presentata come le altre arti rispetto alle quali è particolarmente significativa in quanto colpisce l’animo del lettore e lo  mette immediatamente in contatto con la sensibilità di chi l’ha scritta. Della sua nuova opera “Versi in cammino” parla il poeta  Boldrini che ne ha scritto la Prefazione, è il sesto libro di poesie di Emanuele, i precedenti sono “Un lungo cammino” e “Le molte terre”, “La goccia nel cielo” e “Pietre e vento”, “Vivere nel cielo”, poi l’attuale “Versi in cammino”. Ringrazia anche l’editore Lucarini per quanto fa nel pubblicare libri di poeti; e alla domanda di Mascolo sulla destinazione dei suoi “versi in cammino” risponde che “la poesia aspira ad andare nel cuore delle persone a cui si rivolge”.  

“Premio Strega Poesia” – il segretario del Comitato direttivo Stefano Petrocchi,, con Mascolo

Parla anche della sua attività di “creatore di bellezze” preannunciando il libro “Vivere nell’arte”  che ripercorre il proprio itinerario di vita nel quale ha promosso e organizzato ben 105 mostre d’arte con lo sguardo rivolto al futuro anche in senso avveniristico come nella mostra di grande successo “Ipotesi Metaverso”, l’ultima da lui ideata e promossa a Palazzo Cipolla. Ma nella sua vita c’è molto altro, la filantropia e l’impegno per i malati psichici, come quelli affetti da Alzheimer e dal morbo di Parkinson, aiutati quando nessuno li considerava, anche con accoglienza in sedi apposite, quali “Il villaggio Emanuele” a lui intitolato. “La sensibilità umana prevale sull’algoritmo”, la modernità sempre più incalzante che circonda il mondo dei giovani e minaccia di annullarla non potrà mai prevalere  sulla “sensibilità culturale, artistica, poetica e, perché no, sentimentale”. Anche in Oriente è giunto ed è stato apprezzato il suo messaggio secondo cui “cultura e bellezza, arte e poesia prevarranno sempre sulla macchina; la poesia è il completamento dell’uomo perché colpisce l’anima del lettore e lo mette in contatto con la sensibilità del poeta”.. E ancora: “La poesia è la speciale medicina che aiuta a guarire lo spirito reso arido quotidianamente dal mondo e dal vuoto che ci circonda”. Con questa precisazione: “La poesia aiuta la riflessione, accompagna la percezione  responsabile della realtà,  facilita la manifestazione del libero pensiero, e delle emozioni, senza nulla togliere ad altre modalità di partecipazione agli accadimenti nell’oggi”.

“Di penna in penna”, 1^, Emmanuele F. M. Emanuele al microfono, con il poeta Boldrini e Mascolo

E lo spiega: la poesia “non ruba il tempo, ma lo potenzia, non è una sottrazione, ma una moltiplicazione di voci, di persone, di ricordi, è la lingua privilegiata per parlare confidenzialmente con l’altro da sé”. Tra tutte le proprie multiformi attività ad alto livello – da professore di scienza delle finanze a top manager, filantropo,  mecenate e altro ancora,  come l’attività sportiva in gioventù a livello olimpionico nella scherma e nella pallanuoto, e poi  nelle relative associazioni sportive  – mette al primo posto “quel poco di poeta che sono”  perché ”quel sentimento che mi muove l’animo e riempie le mie notti mi ha salvato la vita”.  Con toni commossi si rivolge ai giovani  perché ne colgano l’importanza affinché il mondo diventi migliore, pur in un momento di grande preoccupazione per la pandemia ricorrente, la guerra in Europa e la crisi economica. Il saluto a quanti ne hanno condiviso l’impegno conclude l’intervento dalla intensa carica emotiva  di un protagonista spesso “clamans in deserto”  ma dalla voce forte che risuona sempre ammonitrice.

Emmanuele F. M. Emanuele, un’immagine ravvicinata

Boldrini nel commentare il libro presentato, afferma che “noi affidiamo alla poesia il compito di dire qualcosa che è indicibile, questo accade quando c’è una urgenza che viene dal profondo e diventa cruciale. La poesia di Emanuele ha un andamento più discorsivo, in realtà è sempre un’altra pagina di quel diario intimo al quale ci ha abituati nei libri di poesia precedenti, questa volta l’atteggiamento verso il lettore è ancora più confidenziale, ma anche se non si vede, in realtà è un libro pieno di domande, le domande che l’uomo con una esperienza di vita così intensa come quella del prof. Emanuele non può non porsi: cioè il senso del nostro essere nell’esistenza, non il significato delle nostre azioni, non la misura, non i risultati delle nostre azioni, ma come si collocano in un orizzonte più vasto che ci sovrasta dinanzi al quale siamo minuscoli e ammirati, meravigliati. La meraviglia è uno dei toni sempre presenti nelle sue poesie, anche le più amare”. Poi legge alcune poesie tratte dai vari libri di Emanuele, il quale al termine ne legge una intrisa di ricordi della sua infanzia, quando abitava in un palazzo vicino alla cattedrale nel quartiere del grande Federico II del quale viene considerato un continuatore  per la sua visione e la sua azione nei paesi del Mediterraneo che considera la sua patria, nei quali è molto conosciuto e  onorato.

Il presidente Emanuele legge la motivazione del
Premio Fondazione Roma – Ritratti di poesia” nazionale

Da parte nostra vogliamo riportare una sua poesia dalla raccolta “Vivere nel sole” del 2021, che ci sembra evochi poeticamente l’itinerario della sua vita così operosa e ispirata, “La strada”: “Il simbolo più realistico/ della vita è la strada./La si percorre per tutto il/  tempo dell’esistenza./ Impervia a volte e/ piena di imprevisti, / per periodi piatta/ e confortevole ma sempre/ capace di insidie impreviste./ In essa ci si mette alla prova/ si diventa ciò che si è./ Io la strada l’ho percorsa tutta/  confortato dal sole che mi ardeva dentro/ prevedendo le sue svolte, i suoi/ slarghi, i suoi tratti più faticosi/ ho superato gli ostacoli/ e ho raggiunto i traguardi  che mi ero fissato./ E in tutto questo il calore del sole/ mi è stato e mi è compagno fedele./ E la strada,/ pur sapendo che è impossibile, sogno/ di ricominciare a percorrerla”.  Anche in Giorgio Gaber “la strada” ha un ruolo importante, pur nella diversa metafora, ci piace ricordarlo nel ventennale della sua prematura scomparsa.

Emanuele consegna il “Premio Fondazione Roma – Ritratti di poesia”, a Vivian Lamarque

Dopo l’emozionante intervento del  poeta Emanuele, procediamo spediti nel resoconto della mattinata, restando con lui che, tornato nei panni del Presidente,  consegna il “Premio Fondazione Roma – Ritratti di poesia” a Vivian Lamarque dopo aver letto la motivazione nella quale si sottolinea come la sua poesia “tra le più originali e riconoscibili del nostro tempo” è dedicata da sempre  alla “ricomposizione della memoria negli aspetti minuti del vivere quotidiano”. La poetessa “osserva, immagina, riflette, ricorda, racconta di sé e di ciò che la circonda affidandosi  a un linguaggio immediato, un tono colloquiale, che rendono il lettore partecipe, ma non complice, del suo sguardo” in un’opera che rappresenta “poeticamente la vita”.  Qualche verso di “Certe volte i soli” da “L’amore da vecchia” del 2022: “… al mare i soli guardano l’orizzonte e fanno/ ciao con la mano fanno finta di salutare/ qualcuno lontano come per dire/ non crediate sulla battigia sono sola ma/ nel mare oh nel mare ne ho di persone/  care da salutare …/ e le persone del mare ci aprono/ ci salutano, salutano proprio noi/ (e gli altri niente)”.

La premiata Vivian Lamarque legge alcune sue poesie

 Segue il “Premio internazionale Fondazione Roma – Ritratti di poesia”  alla poetessa americana  Tess Gallagher. Emanuele la introduce esprimendo la sua convinzione che “le donne sono migliori degli uomini”, e non lo dice come complimento rituale, afferma che “si deve a loro se siamo qui, non solo perché grazie a loro  abbiamo riprodotto il genere umano,  ma perché nei 2000 anni della storia umana, con la loro competenza, pazienza, intelligenza e i loro suggerimenti hanno cambiato il mondo”. Le consegna il premio e legge la motivazione  nella quale si afferma che “nella poesia raggiunge l’equilibrio tra autobiografia e relazione con il mondo come tratto distintivo”,  mentre  l’impianto narrativo di una autrice di racconti e saggi “intesse una fitta trama di ricordi, di sogni, di visioni che si interseca con la realtà del tempo presente …” traducendo poeticamente la propria esperienza esistenziale. 

Emanuele consegna ill “Premio internazionale Fondazione Roma – Ritratti di poesia”
 a Tess Gallagher

La poetessa, accompagnata dal traduttore Riccardo Duranti,  legge una serie di poesie la cui traduzione, come sempre,  appare in alto sullo schermo.  “Decisioni” da “Viole nere” del 2014, la riportiamo integralmente nella sua brevità: “Vado sul lato della casa che dà/ sulla montagna a tagliare arbusti/ per liberare la vista sulla neve/ della vetta. Ma appena alzo gli occhi/ con la sega già pronta,/ vedo un nido/ aggrappato ai rami più alti./ Quello non lo taglio./ E non taglio neanche gli altri./ D’un tratto, su ogni albero,/ un nido invisibile/ al posto della/ vetta”.

Con questa carrellata di premi, dopo l’inizio dei giovani studenti e l’emozionante incontro ravvicinato con il presidente-poeta Emanuele, concludiamo la prima parte del nostro resoconto:  seguiranno,  nei prossimi due articoli,  altre 6 parti della sezione sulla poesia italiana, “Di penna in penna”, e 5 parti della sezione internazionale, “Poesia sconfinata”, fino all’intenso recital conclusivo.  La maratona poetica è tutta da vivere. 

La premiata Tess Gallagher legge alcune sue poesie

Info

Auditorium della Conciliazione, via della Conciliazione 4,  Roma. L’intera giornata è stata trasmessa in “streaming” su Rai Cultura e Rai Scuola ed è raggiungibile su Rai Play, le singole parti sono raggiungibili su Youtube. Gli altri due articoli sulla manifestazione usciranno in questo sito venerdì 16 e domenica 18 febbraio 2024. Cfr. in questo sito i nostri articoli, sulle precedenti edizioni dei “Ritratti di poesia”  20-21 maggio 2022, 12 marzo 2020, 17 febbraio 2019, 1° e 5 marzo 2018,  10 marzo 2017, 10 febbraio 2016, 15 febbraio 2013, 9 maggio 2011 ; su Emmanuele F.M. Emanuele   22 ottobre 2019, 14, 20 aprile 2019.

Emmanuele F. M. Emanuele, ideatore e anima delle 16 edizioni dei “Ritratti di Poesia”

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Le immagini sono state tratte dal sito www.ritrattidipoesia.com tranne alcune dalla pagina “Facebook” dei “Ritratti di Poesia”, si ringrazia l’organizzazione, con i titolari dei diritti, per l’opportunità offerta. Ciascuna fase della manifestazione è documentata con la relativa immagine. In apertura, La sala ,.prima dell’inizio, con gli studenti di ‘Caro Poeta’”, seguono,  Vincenzo Mascolo, il conduttore, organizzatore e intervistatore della manifestazione, e Liceo Machiavelli, lettura poetica della studentessa accompagnata dal “rumore di fondo” dei compagni con il poeta Nicola Bultrini,; poi, Liceo Cavour, lettura poetiuca dello studente con la poetessa Calandrone, e Liceo Vittoria Colonna, lettura poetica della studentessa con i compagni; quindi, “Premio Ritratti di poesia 280”, il vincitore Lorenzo Pataro con membri della Giuria, e “Premio Ritratti di poesia si stampi”, la vincitrice Anna Paradisi con menbri della Giuria; inoltre, “Zeugma, la Casa di poesia di Roma” – gli ideatori Aessandro Anil e Sacha  Piersanti , “Ufficio poesie smarrite” del “Corriere della Sera” – il curatore Luca Mastrantuono, e “Premio Strega Poesia” – il segretario del Comitato direttivo Stefano Petrocchi,, tutti con Mascolo; continua, “Di penna in penna 1^ Parte”, Emmanuele F. M. Emanuele al microfono, con il poeta Boldrini e Mascolo, ed Emanuele in un’immagine ravvicinata; prosegue, Il presidente Emanuele legge la motivazione del “Premio Fondazione Roma – Ritratti di poesia” nazionale, Emanuele consegna il “Premio Fondazione Roma – Ritratti di poesia”, a Vivian Lamarque, e La premiata Vivian Lamarque legge alcune sue poesie; poi, Emanuele consegna ill “Premio internazionale Fondazione Roma – Ritratti di poesia”  a Tess Gallagher“, e La premiata Tess Gallagher legge alcune sue poesie ; infine, Emmanuele F. M. Emanuele, ideatore e anima delle 16 edizioni dei “Ritratti di Poesia” e, in chiusura, La platea con gli studenti dei tre licei romani protagonisti di “Caro poeta”.

La platea con gli studenti dei tre licei romani protagonisti di “Caro poeta”