Provincia di Roma, i Tesori in un palmo di mano, al Tempio di Adrianoo

di Romano Maria Levante

Torniamo indietro di due anni alla mattinata densa di stimoli e di motivi al Tempio di Adriano, il l2 maggio 2011, per l’iniziativa “Tesori in un palmo di mano”, promossa da Civita e realizzata con il sostegno della Camera di commercio di Roma e il patrocinio della Provincia di Roma.  I “Tesori” sono 12 percorsi sulle 13 vie consolari romane alla riscoperta di 180 beni culturali, con  43 centri abitati, 70 beni storico-artistici, 50 beni archeologici e beni paesaggistici, un volume illustrativo,  un’applicazione iPhone  e un sito web  interattivo, www.tesorintornoroma.it. Presentata da Zingaretti, Maccanico e Cremonesi,con una tavola rotonda moderata da Maria Concetta Mattei; un’idea per l’Abruzzo di Franco Salvatori, presidente della Società Geografica Italiana.  La persistente validità di quanto presentato ci fa ritenere cosa utile ricordarlo in dettaglio. 

Subito l’idea per l’Abruzzo offerta dal presidente Franco Salvatori al termine dell’incontro, allorché abbiamo chiesto uno spunto a lui che da abruzzese aveva ricordato i suoi viaggi a Roma lungo la Tiburtina, noi teramani facevamo la Salaria. Ebbene, l’idea da lui lanciata è la riattivazione della “Via dell’Abruzzo” che univa Firenze a Napoli, vi transitavano le lane e lo zafferano d’Abruzzo verso Firenze che ne era consumatrice per la sua industria tessile e per l’alimentare. Sarebbe una “Strada maestra” interregionale  oltre la Strada statale ’80 che percorre il Parco nazionale del Gran Sasso d’Italia e Monti della Laga con punti di sosta e di informazione.

L’iniziativa secondo i promotori

Ma andiamo subito alla mattinata: una presentazione, quella di Maria Concetta Mattei, agile e disinvolta nel moderare l’incontro proponendo i temi alla tavola rotonda. Ha esordito con parole non di prammatica nel descrivere l’iniziativa: “Ci sono anche gli accessi con gli iPhone – ha detto – che i ragazzi conoscono e manovrano come le nostre nonne facevano con il rosario”, accostamento che ci è sembrato originale e intrigante. “Dal cuore della Roma antica, dal Tempio di Adriano vicino alla Fontana di Trevi, si parte per la riscoperta del territorio”  ha concluso dando il via agli interventi  dei protagonisti, i vertici delle tre istituzioni promotori in vario modo nell’iniziativa.

.

E’ stato precisato che mediante l’iPhone, oltre ad avere “in un palmo di mano” la Provincia di Roma, con la guida dei singoli itinerari fornita di tutte le informazioni e indicazioni utili, si può personalizzare la visita selezionando i temi che di volta in volta interessano e costruendovi intorno dei percorsi appositi. L’accesso avviene gratuitamente scaricando l’applicazione da AppStore.

A ciò si aggiunge il sito web www.tesorintornoroma.it, con accurati testi e un ricco apparato iconografico; un video per ogni itinerario, in italiano e in inglese, e mappe per progettare la visita, con funzioni interattive che consentono di inviare contributi multimediali (immagini, video, ecc.), condividendo commenti e segnalazioni anche mediante i social network, quali Facebook e Twitter. Sulle strutture ricettive e la ristorazione, Civita e la Provincia di Roma (con Provinciattiva S.p.A.) hanno attivato il portale www.romaepiu.it e sul sistema agroalimentare la Camera di Commercio (con Azienda Romana Mercati) il portale www.romaincampagna.it.

Il presidente di Civita, Antonio Maccanico – da poco scomparso, ne ricordiamo l’impegno per la cultura – ebbe parole alate sulla bellezza di Roma, esortando a “riscoprire il viaggio lento”, anche nella provincia spesso soffocata dalla grandezza della Città Eterna:  “L’Italia è un museo a cielo aperto esaltato in ogni epoca dai viaggiatori di tutto il mondo, l’iniziativa valorizza nuovi percorsi”. Il vicepresidente, Bernabò Bocca,allargò il discorso alle prospettive nazionali e mondiali, per focalizzare poi l’attenzione sulla situazione provinciale: nel 2009 solo 2 milioni su 12 arrivi di turisti hanno scelto un comune diverso da Roma, quindi  va colta l’opportunità di un allargamento dell’area di interesse turistico. Nel ricordare che le 13 vie consolari includono 180 siti e musei, centri storici e monumenti, ha richiamato l’attenzione sui prodotti tipici in campo enogastronomico che completano l’offerta turistica per quel “viaggio lento” che li fa gustare meglio.

Giancarlo Cremonesi, presidente della Camera di Commercio di Roma e padrone di casa, ha ribadito con forza che i giacimenti culturali possono essere il motore dello sviluppo economico, promuovendoli si hanno importanti risultati. Il primo è la loro tutela e salvaguardia, anzi la riscoperta perché molti sono nascosti e così possono essere portati alla luce e valorizzati. Un secondo risultato è lo sviluppo armonico del territorio, di pari passo con la riscoperta dei suoi tesori: l’allargamento dell’attenzione dai poli ben conosciuti ad aree trascurate se non ignorate, fa sì che il momento ludico diventi sempre più momento culturale. Terzo aspetto è coniugare le bellezze artistiche e ambientali con l’agroalimentare, il lato culturale e intellettuale con quello gastronomico, unire al godimento dello spirito quello del corpo: un aspetto che può far vincere la competizione.

Ha concluso le presentazioni l’allora presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti – ora governatore della regione Lazio – sottolineando a sua volta i motivi di maggiore novità e rilievo. La collaborazione tra i soggetti economici alla base dell’iniziativa è un fatto molto importante, si superano le gelosie e i compartimenti stagni all’insegna di una cooperazione nella quale ognuno esprime il meglio di sé facendo nel contempo squadra. Un altro motivo è l’inversione di tendenza rispetto al passato anche recente – gli ultimi quindici anni – quando il territorio veniva “consumato” e non valorizzato, con un’edilizia sussidiaria rispetto alla capitale e nefasta per l’ambiente; ha citato come esempio la carenza di piazze, quindi del tessuto per l’aggregazione. Intorno alla città più bella del mondo c’è un territorio ricco di tesori da scoprire, valorizzare e anche tutelare.

Si rende sempre più necessaria la costruzione di un nuovo modello di sviluppo per crescere e creare lavoro, prospettiva vitale dal momento che si restringono le prospettive nel manifatturiero tradizionale; mentre sulle risorse culturali e ambientali del territorio si deve far leva per superare l’handicap nei costi e nelle materie prime rispetto ai paesi emergenti; i beni culturali non sono riproducibili all’estero e non rischiano il decentramento  produttivo verso i paesi a bassi costi. Zingaretti ha lanciato  l’idea di un’alleanza di operatori economici per godere della ” settimana del bello e del buono”, con un modello di marketing e promozione del territorio “in modo da valorizzare ciò che siamo stati e siamo e non rassegnarci al declino”.

La tavola rotonda sul turismo nel territorio

E’ seguita la tavola rotonda, Maria Concetta Mattei ha moderato la discussione sollecitando direttamente i partecipanti sui temi da lei proposti, quelli centrali per una politica di valorizzazione del territorio e sviluppo del turismo, di grande interesse anche per altre regioni. Si è  iniziato collegando località e siti ai piatti tipici, Franco Salvatori ha citato l’Abruzzoanche per le sue origini, e vi riconduce l’amatriciana e la ricotta che pure fanno parte della gastronomia romana; abbiamo appreso che l’aggiunta di crema di latte nella ricotta dei supermercati scherma il sapore più autentico, e ne abbiamo avuto la prova tangibile al termine nella gustosa degustazione offerta.

Carlo Hausmann, direttore generale dell’Azienda Romana Mercati ha parlato della sinergia tra turismo e agricoltura attraverso l’agriturismo, dove si uniscono accoglienza e ambiente, cibi locali con tradizioni: oggi lo si fa in modo professionale e ne viene valorizzato il territorio. Vi sono pacchetti di proposte diversi, c’è molta personalizzazione; è una diversificazione spontanea e non studiata, risponde all’inventiva tipica degli italiani. L’iniziativa presentata aggiunge il gioco di squadra e colma la lacuna delle gelosie e dell’isolamento; si collegano le istituzioni in una fattiva cooperazione. Roma è partita in ritardo nell’allargare l’azione al territorio provinciale data la forte attrattiva della Capitale, per cui all’esterno finora solo esperienze isolate: 140 aziende di agroturismo, ben poche per il territorio romano, e 250-300 aziende con vendite dirette.

Eleganza e semplicità i requisiti. “Un attacco a tre punte, arte cultura e territorio” con  tecnologie avanzate per penetrare nel mondo del web: aiuta il fascino del nome Roma,  prodotti che si consumano nella Capitale vengono dalla campagna nella provincia. Quello che era un deserto è diventato un giardino, va difeso dall’urbanizzazione selvaggia. I 12 itinerari non sono segni tracciati sulla carta ma qualcosa di vivo. L’uso di Internet è fondamentale, telefonino e web, iPhone che consente di consultare “in un palmo di mano” le schede scegliendo la chiave, geografica o per tema.

Il già citato presidente della Società geografica Italiana Franco Salvatori  ha ricordato il consumo di territorio denunciato da Zingaretti, riferendolo allo spazio e al suolo, colonizzato in maniera deteriore utilizzandolo per scopi anche speculativi saltando l’integrazione con lo spazio urbano. La campagna romana dava l’idea di solitudine e vuoto, per chi arrivava a Roma nel Medio Evo:  attraversava un vasto deserto finché da un colle vedeva la Città Eterna, la meta del lungo cammino.

Sarebbe interessante arrivarci anche oggi dalle vie consolari come una volta, in una visione opposta all’attuale romanocentrica che parte da Roma per irradiarsi nella provincia. “I  casali abbandonati sono ideali per l’agriturismo andando a Roma e non partendo da Roma”. Non è un’idea velleitaria, il turismo crocieristico arriva a Civitavecchia e poi si avvicina a Roma, potrebbe fare un percorso che si soffermi nelle località della provincia, ” non facendo il salto del canguro come oggi avviene”.

La voce dell’economia è stata quella di Pietro Antonio Valentino, docente all’Università “La Sapienza”: ha parlato del valore del progetto come incentivo allo sviluppo del territorio. “Piccolo non solo è bello come si diceva una volta, o brutto,  ma è debole e forte: debole se isolato, forte se fa sistema, il progetto propone questo coinvolgendo una serie di operatori”. Roma era al sesto posto negli arrivi internazionali, ha perduto posizioni  rispetto ad altre città, come  Istanbul, che pure sulla carta hanno meno risorse di noi. Abbiamo continuato a vivere sulla rendita di posizione fin dal Medioevo, mentre dovremmo creare nuove attrazioni e motivi di interesse. Ben un milione di turisti arriva a Civitavecchia, occorre allungare le presenze per includere oltre ai Musei vaticani e le altre grandi  attrattive della Capitale anche il territorio della provincia che può offrire i suoi tanti tesori.

Come si catturano i nuovi ricchi? Ha chiesto la Mattei, riferendosi ai tanti magnati russi e asiatici . L’aspetto fondamentale, ha risposto l’economista, è l’integrazione delle risorse; in un mondo sempre più concorrenziale anche nel turismo, che si prevede in forte crescita: “Conta avere  un’identità forte, per cui l’impegno è ritrovare e valorizzare tale identità che consente anche di dare un’offerta differenziata  per la grande varietà di tradizioni che aumenta la potenzialità complessiva”. Non avendolo fatto finora ha creato anche il  problema della difesa del territorio, quindi del paesaggio per non perdere un’identità divenuta vitale nell’appiattimento della globalizzazione.

Il presidente dell’Istituto Nazionale di Sociologia, Corrado Barberis,ha fatto sentire la voce della tradizione che non segue le sirene del modernismo, dal web ai telefonini, figurarsi l’iPhone…  Ha fatto rilevare come dall’urbanesimo che sembrava inarrestabile si sta tornando alle campagne, anche se non come contadini produttori ma per una migliore qualità della vita. Il reddito degli abitanti delle campagne, che nel 1959 era sceso al 50% del reddito nelle città,  è salito al 95%.

Non utilizza i mezzi della tecnologia moderna, ma questo  non vuol dire che ne sottovaluta l’importanza, e la Mattei ha concluso con l’auspicio scherzoso che venga conquistato anche lui dall’iPhone per mezzo del quale si possono avere i tesori della provincia “in un palmo di mano”.

Poi è arrivato il momento della degustazione: vino e porchetta, pane  casereccio e  olio della Sabina, formaggio e ricotta , naturalmente senza aggiunta di crema di latte, quindi il dolcissimo miele.

Dulcis in fundo, quindi, tra le colonne del Tempio di Adriano: la bella mattinata di riflessioni e stimoli è terminata davanti alla grande mappa della provincia con i suoi “tesori in un palmo di mano”.

I 12 itinerari nel volume illustrativo e non solo

Ma non finisce qui per chi fosse interessato ai “tesori della provincia di Roma”  e, più in generale, ad itinerari turistici  dove preesistenze di grande pregio storico e artistico si trovano in un territorio di notevole fascino ambientale, caratteri frequenti nel Bel Paese.

I partecipanti alla tavola rotonda che abbiamo rievocato erano gli autori, ciascuno dal proprio angolo di visuale, di quattro dei cinque saggi introduttivi del volume  riccamente illustrato “Tesori lungo le vie consolari romane. Storia, arte e paesaggio nella provincia di Roma”  edito dalle tre organizzazioni promotrici; lo scritto introduttivo, di Franco Cardini, è intitolato “Vie consolari tra storia ed archeologia”.

E’ un affresco variegato e documentato su un ambiente ricco di preesistenze e di attrattive, quindi di grande interesse. Ma il volume è anche una guida, un bedeker, per usare un termine caro agli antichi viaggiatori, perché alle sintesi introduttive segue l’analisi dei dodici percorsi nell’accurata descrizione che ne fa, uno per uno, Fabrizio Ardito: sono testi scorrevoli quanto minuziosi, arricchiti da schede con i “tesori” che si incontrano negli itinerari, e da un prezioso corredo iconografico: le fotografie sono per lo più dello stesso Ardito, e l’associazione tra  testo e immagini nel medesimo autore ne accresce l’interesse. Sembra di accompagnare l'”esploratore” nella sua ricerca storica e artistica e nella ricognizione paesaggistica immedesimandosi nell’emozione visiva data da immagini che presentano inquadrature spettacolari e suggestive, negli scorci scelti e nell’atmosfera creata, spesso con vere foto d’arte. Dopo la mostra pittorica al Vittoriano sulla  “Campagna romana”, le immagini di Ardito meriterebbero una mostra fotografica sul tema.

Basta sfogliare le pagine di questi itinerari per ammirare i “tesori”  di cui sono ricchi, nelle immagini e nelle schede descrittive. Ricordiamo quanto accennato all’inizio, che si vedono anche nel sito www. tesorintornoroma.itcon le sue 200 immagini fotografiche e i 12 video in italiano e inglese; inoltre si prendono “in un palmo di mano” sull’iPhonescaricandoli gratuitamente  daApp Store.L’offerta è ricca oltre ad essere tecnologicamente all’avanguardia: ci si può posizionare in un punto e verificare i “tesori”  a portata di mano con tutto il sopporto informativo e visivo;  come si possono personalizzare percorsi selezionati per tematiche prescelte. E oltre ai tesori storici-archeologici e artistici-naturalistici ci sono gli indirizzi utili per l’agroturismo nei già citati portali di Provinciattiva  www.romaepiu.it e di Azienda Romana Mercati www. romaincampagna.it.

Raccomandiamo l’accurata ricognizione  storica e artistica, ambientale e fotografica di Fabrizio Ardito, un’opera che additiamo come esemplare.

Info

Cfr.in questo sito il nostro articolo  sulla citata ricostruzione di Fabrizio Ardito degli itinerari consolari, il 16 marzo 2014, con 12 immagini, una per ogni itinerario.

Foto

Le immagini sono state fornite dall’Associazione “Civita” che si ringrazia insieme alla Provincia di Roma, con i titolari del diritti; soprattutto si ringrazia Fabrizio Ardito, che  ne è l’autore, tranne quelle di apertura e chiusura riprese da Romano Maria Levante alla manifestazione al Tempio di Adriano. In apertura, Maria Concetta Mattei dinanzi alla carta della regione Lazio,  seguono via Aurelia a S. Marinella il Castello di Santa Severa e via Latina a Grottaferrata Fortificazioni dell’abbazia di san Nilo, poi via Prenestina a Castel del Porto Fortezza  e via Nomentana a Nerola il Castello Orsini, quindi via Tiburtina a Vicovaro borgo e chiesa di san Pietro Apostolo e via Cassia l’Isola Farnese; in chiusura, la Tavola rotonda moderata da Maria Concetta Mattei.