Lina Passalacqua, 1. I primi 90 anni dell’inesauribile futurista dei nostri tempi

di  Romano Maria Levante

Si inaugura oggi, 1° marzo 2024, alle ore 17,30 a Roma nella galleria “Plus Arte Puls” di Viale Mazzini, la mostra personale di Lina Passalacqua dal titolo “Io… e il mare” , a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi, che resterà aperta fino al 16 marzo. E’ una nuova manifestazione del fervore artistico dell’inesauribile futurista dei nostri tempi alla quale dedichiamo tre articoli: in questo primo articolo ne ripercorriamo il lungo itinerario in pieno svolgimento, nei due articoli successivi ci immergeremo nella sua arte, la anticipiamo qui nelle illustrazioni alternando a scene di vita una immagine per ogni ciclo artistico prima dell’ampia evocazione che faremo in seguito dei cicli principali.

Non si cita mai l’età di una signora, secondo un galateo non si sa se patriarcale o di diversa estrazione, ma non è il caso di  Lina Passalacqua, i cui 90 anni sono stati celebrati con una serata   in suo onore il 16 novembre 2023 alla Galleria d’Arte Moderna di Roma  in via Francesco Crispi 24.  E lo si è fatto considerando che all’età anagrafica corrisponde una vitalità e un dinamismo, uno spirito di iniziativa e una creazione  artistica che la ringiovaniscono di decenni, per questo abbiamo voluto intitolare il nostro scritto ai suoi “primi 90 anni”. La manifestazione  fa parte del  “Laboratorio Prampolini” – Donne & Futurismo, protagoniste dell’altro movimento”. Sono intervenuti Claudio Crescentini, della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Giulio Latini,  regista e  docente di “Comunicazione Multimediale” all’Università Tor Vergata, Roma, e Ida Mitrano, storica, critica d’arte e saggista. E’ stato  proiettato in prima nazionale il documentario “Lina Passalacqua – L’essenza geometrica delle passioni“, con la regia di Giulio Latini.

Locandina della manifestazione per i 90 anni

La manifestazione si è svolta con l’omaggio di amici ed estimatori, e il documentario, del tutto inedito, ne è stato al centro. Anche nell’intestazione, “L’essenza geometrica delle passioni” riassume  la vita e l’arte d Lina come espressione di passioni  inesauste in una forma artistica che ne rende la profondità e la forza, la coerenza e la continuità in un cromatismo brillante dai forti contrasti,  riflesso dell’ intensità senza pari delle sue realizzazioni.

Concentriamoci, dunque, sul documentario, la seconda “autobiografia” filmata dopo quella del 1990, di cui in quella attuale sono riportati alcuni passaggi particolarmente significativi. Anche perché riferire il contenuto del filmato vuol dire far parlare lei, che racconta la sua vita e la sua arte  seduta  su una  poltrona di vimini con un vestito arancio dai  bordi rossi, qualche volta interrompendosi per girare nell’atelier  circondata dai suoi quadri o nel giardino soffermandosi sulle foglie e i frutti degli alberi, oppure affacciandosi a  una balconata sul mare.

Gente di Ciociaria: : “Madre e figlia”, 1967

La pittura e il mare

Inizia con il dire cosa significa per lei la pittura, termine oggi sempre meno  usato:  “un rosso e un giallo tutti lo adoperano ma messi in  mano a un artista diventano  pittura, diventano  emozione, diventano  sogno, diventano  un qualche cosa che si vorrebbe  continuare a guardare sempre: questa è la pittura, non importa il soggetto, sia esso un paesaggio o una madonna, è come leggere una poesia, tutti la scrivono, ma solo i poeti  scrivono delle belle poesie”.

Cambia scena, la vediamo nell’atelier vicino a dei  quadri su cavalletto, parla dell’importanza del mare per  lei. La famiglia trasferita da Sant’Eufemia di Aspromonte  a Genova, in un casa vicino al mare, “bastava attraversare la strada, inoltre  ero bravissima nuotatrice”: il  mare di Genova, poi è venuto quello delle grotte di Nerone, il mare della Tunisia, delle Maldive. Intanto  scorrono immagini di spiagge, e delle acque dove esplorava i fondali con la maschera, appaiono anche suoi quadri futuristi con le sciabolate di blu e sagome di pesci rossi, anche la sagoma di una sirena. “Un  mare che non c’è più – commenta –  perché con la società tecnologica e dei consumi si sono perdute molte cose, si dovrebbe tornare indietro e sovvertire il presente,  ma non è possibile, c’è il non ritorno .come in un mio quadro,  il mare rimane di plastica”. .La figlia le dice che quel quadro deve farlo conoscere  al mondo, e allora racconta che ha mandato una lettera al Quirinale e ne ha avuto una risposta molto positiva con la richiesta dei suoi cataloghi. La macchina da presa esplora le pareti dell’abitazione in cui lei si muove tra i suoi  grandi quadri futuristi  in una sinfonia di colori.  

Con John Dos Passos, a Roma, nel 1963

La famiglia e  l’emancipazione, l’inizio con il teatro

Scorrono le immagini,  riprende a parlare dalla poltrona di vimini con i suoi ricordi di infanzia. Disegnava sempre, poi appassionatasi alla storia dell’arte copiava le Madonne dei grandi maestri. Prima sua opera una copia di una Madonna del Lippi chiestale dalla vicina di casa che l’ha ricompensata, il primo quadro venduto…  La sua famiglia era all’antica  ma è riuscita ad emanciparsi sottraendosi a a quello che era allora il destino della donna, legato al matrimonio, ha studiato e si è resa indipendente. Stava  per entrare nell’Intendenza di finanza ma una circostanza occasionale le cambia la vita: accompagna  a Milano una amica per un’audizione alla Scala e le chiedono cosa faceva,  risponde che recitava  in filodrammatiche a Genova. Allora la pregano di  recitare qualcosa, sceglie “Re Lear” di Shakespeare,  torna a Genova e una settimana dopo riceve una lettera  del Teatro stabile di Bolzano che la scrittura  per tutta la stagione, una paga notevole,  particine piccole.  Ma il padre  reagisce male, le dice che se accetta non la farà più entrare  in casa, quello sì  che era patriarcato…. Lei non si lascia intimidire, per tre anni  lavora nella stabile di Bolzano e non torna più  casa,  prenderà  in affitto una soffitta a Roma  in via delle Convertite, c’erano  140 gradini. Recita in tutti i teatri, intanto disegna  e va la mattina nei musei  nelle tante città d’Italia dove si trova con la stabile di Bolzano, mentre i suoi  colleghi  attori  si riposano trai due   spettacoli serali. Conosce il  direttore della rivista teatrale Maschere il quale le chiede di fare dei ritratti che pubblica al posto delle fotografie dei personaggi.

Il racconto di Lina prosegue tra le piante del giardino.  Viene scritturata dal Teatro  Stabile di Catania, che porta  a Roma al  Teatro delle  Arti “La sciantosa”, di Martoglio, un anno  di vita in Sicilia con successi e grandi artisti come Turi Ferro. Prosegue una carriera teatrale durata 5 anni e mezzo, a fianco di altri  straordinari personaggi e maestri come Totò e Peppino De Filippo, cita la “Ghepierre”, piccole parti ma esperienza molto importante.

Flash: “La Diva”, 1973

La svolta,  l’insegnamento di figura disegnata”,  poi il futurismo, i temi prediletti

A questo punto una svolta,  Carlo Alberto Petrucci, pittore e incisore, accademico di San Luca, le dice che deve decidersi a fare una scelta, inutile girare per l’Italia tutto l’anno, meglio seguire la propria vocazione nell’arte figurativa, iniziando con il prendere il relativo diploma.  Segue questo consiglio, ma soprattutto la propria inclinazione. Prende il diploma con  il massimo dei voti e l’abilitazione all’insegnamento,  comincia  nelle  scuole di due  paesini vicini. Si riconcilia con il padre essendo rientrata con l’insegnamento nel solco tradizionale dopo la deviazione nell’arte teatrale;  va un anno a Iesi  interessata a ciò che può visitare, poi  in Ciociaria dove attirano la sua attenzione  le donne affacciate alle finestre, o curve sul ricamo,  le ritrae nei suoi disegni che non ha mai abbandonato,  e li espone in una mostra personale, la sua prima. organizzata dall’Ente del Turismo di Frosinone. Approda all’insegnamento di  “Figura disegnata” al primo liceo artistico di Roma,  “Ferro di cavallo”,  passando da allieva, come era stata quando aveva deciso di studiare pittura “da grande”,  a docente.  Dalla riconciliazione con la sua famiglia alla più stretta vicinanza, dato che i suoi si trasferiscono a Roma.

E a Roma avviene la svolta decisiva, il fratello che frequenta il  Centro sperimentale di cinematografia nella sezione per registi, le fa conoscere Mario Verdone, che vi insegna  e  la introduce nel  mondo dei futuristi  nel quale è inserito perché scrive  sulla rivista “Futurismo oggi” di Enzo Benedetto.  Lui  rappresenta il dopo Marinetti, nel suo studio la Redazione della rivista, si moltiplicano gli incontri con i pittori, mentre viene approfondita l’arte dei Futuristi, da Boccioni agli altri.

Con Antonio Marasco a Roma alla Galleria d’Arte Pantheon, nel 2015

Ma Lina segue un proprio percorso speciale,e dato che crede nel ruolo attivo e conoscitivo  della pittura sceglie la sintesi geometrica per costruire oltre all’immagine anche l’oggetto adottando diverse tecniche e utilizzando vari materiali come il legno e pezzi di moquette con i quali realizza anche un arazzo per il recupero della gestualità femminile. Viene segnalata nel Catalogo Bolaffi della pittura italiana. Non rinnega la propria femminilità, si definisce pittrice  e non pittore,  considerando che la pittura è stata tendenzialmente maschile e lei si ribella a questo monopolio.

Ed ecco un rapido excursus  sui temi prediletti. Innamorata delle Vele che vedeva nell’infanzia sul suo mare, le riproduce in quello che sarà il suo primo ciclo pittorico oggetto di un mostra.  Seguirà il ciclo dei Voli e “Le quattro stagioni  in cui identifica il rigoglio, la decadenza e la rinascita. Ha anche interpretato in rapidi “Flash” la realtà riproducendo frammenti di macchine e piante, fiori e alberi: del resto, afferma, “la nostra giornata è fatta di immagini  istante per istante e si può rendere  solo con fotografie  oppure con i frammenti, così ho fatto non con dipinti ma con riporti fotografici e tecniche grafiche prese da Andy Warhol”. Ma non imitandolo pedissequamente, Warhol  trasferiva le fotografie prese dai giornali sulla tela, mentre a lei non bastava, usava anche matite colorate per dare  il colore e non lasciare le immagini  fredde: “volevo che diventassero pitture”. Antonio  Paolucci, il direttore dei  Musei vaticani, apprezzava molto i. suoi “flash” frammentati.

Ritratti: “Ritrattodi Katia Luise”, 1991

Si è resa conto che il “Flash”  come istante può far perdere la  memoria storica e forse anche il senso morale. Nel  filmato ’Autoritratto” del 1990 – del quale alcune scene sono intercalate nel filmato  attuale – afferma che “ci vuole molto coraggio ad essere donne oggi, ma pur con il conflitto in essere ci si deve  esprimere non in antitesi agli uomini ma a fianco agli uomini, Dobbiamo conquistare una nostra dimensione e affermarci come nel quadro della  ragazza che scavalca con un balzo una selva di rossetti”.

Compare nel filmato questo dipinto molto espressivo che l’artista commenta nei dettagli: la ragazza è per metà in ombra e per metà in luce, con una sciarpa per catturare il futuro, ha un’energia tale da essere pronta a cavalcare un cavallo selvaggio”, mentre lei ripete l’esortazione “liberati dalle pastoie!”, in modo da sentirsi “libera dalle catene segrete dentro di noi e dal Minotauro che forse non uccideremo mai”. Il quadro divenne un simbolo, fu messo in  copertina della rivista Minerva e l’autrice fu invitata a Rodi al Forum per la Pace nel  2000 per due anni. Le donne come creatrici di pace: con il patrocinio dell’Unesco le donne artiste del Mediterraneo presentarono ciascuna un quadro per il loro messaggio di pace. Il suo lo intitolò “Costellazione di pace”, nell’occasione conobbe la principessa di Giordania  

Con Charles Aznavour e Pino Passalacqua, nel 1990

Altra serie di quadri, non più per la pace, per l’ Ufacsi, un Centro di donne artiste in Belgio, con grandi mostre ogni anno a Parigi, Cipro in Turchia, e questo per due-tre anni.  Ci avviciniamo ai giorni nostri, nel  2018 le viene conferito il Premio Sulmona per il suo quadro su “Peter Pan”.  Segue la  sala dei  Futuristi calabresi a Rende, presso Cosenza. Ha prima parlato di  Enzo Benedetto tra gli artisti che ha conosciuto di persona e  hanno avuto forte presa su di lei, ora cita  Ennio Calabria, incontrato per la prima volta a casa di Morosini che lo aveva segnalato a Bolaffi come migliore pittore italiano di quell’anno; ebbene,  l’anno dopo Morosini presentò lei a Bolaffi,  e seguì la partecipazione a  mostre collettive nello studio S diretto da Carmine Siniscalco, sede di incontri di artisti. Di Ennio Calabria sottolinea l’arte del ritratto, lo definisce “incredibile, nei suoi ritratti entra dentro le persone e ne ritrae i pensieri”.  Aderisce all’associazione “ in tempo”, “fucina di idee”, e partecipa a varie mostre, anche a Varsavia. Scorrono sullo schermo  mostre recenti,  nel dicembre 2017-gennaio 2018 “Fiabe e leggende”, con dipinti tra il 2015 e 2017 come “I tre porcellini” e “Il soldatino di piombo”, “Pinocchio”, “Il  bosco incantato” e “ La lampada di Aladino”. . Ma 15 anni prima, nel 2003, abbiamo “Turbinio” e “Vortice” al Museo Taverna,  e molto prima “Mischia” del 1989 e “Autunno” del 1973 al  Museo Pieve di Cento Bologna e Autunno  1973, fino a “Calvario oggi” del 1986. Al museo di San Gabriele il precedente “Calvario tecnologico” del  1971.. “Nozze  d’argento”  19733 alla Pinacoteca di Macerata,  “Sinfonia” 1974 all’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra.  Una molteplicità di temi e di stimoli che lascia meditare mentre il documentato termina con un suggestivo  tramonto sul mare da una terrazza nella quale Lina e altri presenti  si muovono per ammirare lo spettacolo di una natura così amata.

Fin qui il documentario di 40 minuti, ma non è tutto, la vita e l’opera di Lina è piena di tanti altri motivi e momenti, che non sono stati ricordati per un  ritegno segno di umiltà, rifuggendo da ogni narcisismo ed autocelebrazione. Ma ci pare giusto citare anche questi, li ricaviamo dalla ricca biografia corredata da un’eccezionale raccolta delle sue opere perfettamente classificate, e riprodotte, veramente esemplare, che invitiamo a consultare nel sito www.linapassalacqua.com..

Vele: “Vele sul Nilo” , 1998

L’inizio del “cursus honorum” di un’artista inesauribile

Inizia la prima fase della sua vita artistica, quella legata al Teatro, in modo ben  più intenso di quanto lei ha raccontato. Già da  studentessa frequenta il “Borsa di Arlecchino”, centro teatrale di avanguardia genovese che mette in scena  le  novità assolute per l’Italia costituite dalle opere  di Ionesco e Beckett;  poi, con altri universitari genovesi e il fratello regista, interpreta   “Le Troiane” di Euripide in una rassegna internazionale a i Saarbrüken in Germania, quindi eccola al  Teatro “Eleonora Duse” di Genova. con  testi di Goldoni, Bassano, Betti. Abbiamo ascoltato dal suo racconto la scrittura del Piccolo Teatro di Bolzano, precisiamo ora che nel 1957 recita  nel “Faust” di Goethe, con  Benassi, in seguito in  “Re Lear” di Shakespeare, con Annibale Ninchi.

Dopo la prima svolta con l’insegnamento  del 1964  e la personale “Gente di Ciociaria” del 1967 vince un concorso nazionale dell’I.S.E.S. per un pannello decorativo in una scuola media calabrese nel 1970; seguiranno altri premi. Ma prima di citarli  un rapido excursus sulle mostre in cui sono state presentate le sue opere in un lungo  e intenso itinerario artistico, circa 45  personali e 80 collettive, ed è tutto dire!..

La prima importante personale è a Roma, nel 1973, alla galleria d’Arte Pantheon, presentata in catalogo da Vito Apoleo; nel 1984  figura nel catalogo Nazionale d’Arte Moderna Bolaffi, presentata da Duilio Morosini tra i pittori italiani meritevoli di segnalazione. Nel 1989 la mostra antologica delle  sue opere dal 1967 al 1989 organizzata a Macerata, nella chiesa di San Paolo, dai Musei Comunali, la Pinacoteca e il Comune, un altro catalogo presentato da Mario Verdone con il titolo “Frammenti nel tempo e nello spazio”.

Con Mario Verdone il primo a sin.

Gli anni ‘90

Iniziano gli anni ’90, con un video di 31’ di Teleromacine sulla sua opera,  regista Pino Passalacqua,  classificatosi al terzo posto al III Festival “Cinema e Arte” promosso dall’Ente dello Spettacolo nel 1990. Le mostre si susseguono a ritmo incessante. Nel 1991 l’antologica “Lina Passalacqua: un autoritratto”  nelle sale dl Palio nel Palazzo comunale di Acquaviva Picena, e, nello stesso anno, serata in suo onore .promossa dall’Ente dello Spettacolo per il IV Festival “Cinema e Arte”; nel 1992  antologica dell’Ente dello Spettacolo, al centro S. Luigi di Francia, un’antologica, le cui opere seguono i percorsi segnalati dal documentario televisivo; nel 1993 personale dal titolo “Dalla parola al segno” a cura della Repubblica di San Marino; .

Nel 1993 il Museo di Stato e il Dicastero alla Cultura della Repubblica di San Marino le organizzano una personale dal titolo “Dalla parola al segno”. Si passa al 1996, con l’invito al  XXIII Premio Sulmona, presentata nel catalogo da C. Fabrizio Carli che la presenta anche nel 1998 nel catalogo per la mostra “Vele”, il suo iniziale ciclo pittorico,  a Roma,  allo Studio S, diretto da Carmine Siniscalco; nell’anno espone anche nella mostra di Palermo “Palme d’artista”, Museo dell’Orto Botanico,  e alla mostra “Mail Art”, Museo Internazionale dell’Immagine Postale.  Torna la sequenza annuale, nel 1999 il  ciclo pittorico “Vele” è esposto a Siena, nella Cripta delle Statue del Duomo, e sue opere sono esposte alla mostra “Palme al Sangallo”, organizzata dal Comune di Nettuno in provincia di Roma.

Voli, Terra: “Vita”, 2002

Il primo decennio degli anni 2000

Siamo nel 2000, le mostre accelerano la loro cadenza, diventa  più che annuale. Subito l’invito a partecipare  all’”International Forum for a Culture of Peace by MediterraneanWomen Creators” ai Rodi, con  il patrocinio dell’Unesco; poi, a settembre, l’invito dell’università di Napoli Federico II a partecipare alla mostra “Le palme tra botanica e arte” presso il locale Orto Botanico e, a dicembre, la presentazione a  Pieve di Cento (Bologna) del  V° volume di Giorgio di Genova « Storia dell’Arte Italiana del 1900 – Generazioni anni ‘30 » dove viene inserita anche la sua figura.

Nel 2001 è invitata alla grande mostra “Generazioni anni ‘30”  nel Museo d’Arte delle generazioni italiane del ‘900 G. Bargellini di Pieve di Cento, presso Bologna.  L’anno dopo una sua opera è inserita nel libro di  De Micheli e De Santis “Palma Palmae”, mentre nella rivista “Inoltre” va  un suo collage intitolato “Costellazione Pace”  creato da lei appositamente come  simbolo del dialogo tra le culture ebraica e musulmana e presentato  nel mese di settembre a Rodi al 2° “International Forum for a Culture of Peace by Mediterranean Women Creators”; siamo ancora nel 2002,  con l’invito alla mostra “Cleopatra, da Michelangelo all’arte contemporanea, ” allo Studio S. Arte Contemporanea di Roma. Nel 2003 troviamo sue opere al Palais des Artes di Alessandria di Egitto e al Centre of Arts Akhnatoon al  Cairo in Egitto, mentre  Renato Civello la inserisce nel libro “Artisti del ‘900 a Roma ”, con Pittori e Scultori che hanno segnato un’epoca.

Con Enzo Benedetto, nel 1992

Ed ecco le sue opere  nel 2004 al Museo Shirvanshakh a Baku, Azerbaijan, mentre viene invitata dal FAM, di cui è membro dal 2002, a partecipare alla “2^ Esposizione del Piccolo Formato” nel Palazzo dell’Unesco in Libano e il critico Carlo Fabrizio Carli, che la seguiva dal 1996, la invita al Premio Nazionale di Pittura “Ferruccio Ferrazzi” a Sabaudia vicino Roma. La  cadenza annuale di importanti mostre internazionali prosegue nel 2005, quando viene invitata dal  FAM e dalla AVAA (Association desVillages des Ateliers d’Artistes) alla Mostra d’Arte Internazionale “Femme-Art-Mediterranee” a Casablanca in Marocco dal tema “Cultures Solidaires”, a cui partecipano trentotto paesi del Mediterraneo,  dall’ALTS alla 2^ Rassegna d’Arte Contemporanea “Immagini per un sogno”  a Castel dell’Ovo di Napoli e a Roma a Palazzo Medici. Altri inviti nel  2006, ad  aprile   dall’A.R.G.A.M  (Associazione Romana Gallerie Arte Moderna) per la mostra “Segnali di Primavera”  al Vittoriano di Roma e a maggio alla “Primaverile romana 2006” con una personale allo Studio S di Roma, nell’occasione  viene pubblicato un catalogo monografico dal titolo “Voli” con testi di Maria Teresa Benedetti, Fiammetta Jori e Carmine Siniscalco. Ancora, nello stesso 2006  è invitata dall’UFACSI (Union Féminine Artistique et culturelle – Salons Internationaux) a due esposizioni internazionali in Turchia al museo di Pittura e Scultura di Izmir in ottobre e al Centro Culturale Mevlana a Konya in dicembre, quando  riceve l’invito  alla 3^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Sacra “Venite Adoremus” a Roma nella Basilica di Santa Maria in Montesanto.

Altrettanto intensi gli ultimi tre anni del decennio iniziale del 3° millennio. Nel 2007 ancora l’’A.R.G.A.M. la invita alla  mostra “Salone di Primavera – Ricerca ed elogio della forma”, a  maggio è al Museo Venanzo Crocetti a Roma, mentre  il Comitato del Dipartimento di Pittura e Scultura del celebre Museo d’Arte Moderna di New York (MoMA)  la inserisce nel programma internazionale “Artists’ Viewing Program” (A.V.P.) per facilitare lo scambio tra curatori ed artisti a livello mondiale;  a settembre è invitata dall’UFACSI alla 74^ Esposizione Internazionale di Moulins – Yzeure in Francia nella Chapelle du Château de Bellevue.

Voli: “Costellazione della Pace”, 2002

A un anno intenso ne segue un altro altrettanto intenso. Nel 2008  la galleria Cortese e Lisanti di Roma la invita alla mostra “Donne d’arte – Freedom” per la celebrazione dell’8 marzo nel centenario della nascita del movimento e, nello stesso mese, il Comitato del Dipartimento di Pittura e Scultura del Guggenheim Museum di New York la inserisce nel programma internazionale “Artists’ Viewing Program” (A.V.P.) per facilitare lo scambio tra curatori ed artisti a livello mondiale; nel mese successivo, aprile, nuovo invito dell’A.R.G.A.M.  alla mostra “Primaverile 2008 – Prendere posizione” al museo Crocetti di Roma,e a maggio è invitata, dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e dal Centro Studi Futurismo – Oggi, alla mostra “La continuità Futurista nel primo centenario” al complesso “I Dioscuri “al Quirinale,  mostra che prosegue  in agosto al Tempio Paleocristiano di Scala, Ravello,  nella  manifestazione “Scala incontra New York” per commemorare l’11i Settembre.

Il  2009 inizia con l’invito alla prestigiosa mostra “Futurismo nel suo centenario, la continuità”   alla Galleria del Palazzo Ducale di Cavallino, presso Lecce,  poi in marzo l’invito alla “V Triennale d’Arte Sacra Contemporanea” nel  Seminario Arcivescovile di Lecce, e propria mostra antologica di opere grafiche 1960-90 al 1° Liceo Artistico Ripetta di Roma nel Palazzo Camerale,  viene pubblicato un catalogo monografico dal titolo “ Flash” con testi di Renato Civello e Cinzia Folcarelli, la mostra è inserita nelle Celebrazioni del Centenario del Futurismo e del festival Modi e mondi del fare artistico; a  novembre, invito  alla “VI Biennale del libro d’Artista Citta’ di Cassino” nella Biblioteca Comunale Pietro Malatesta di Cassino, e a dicembre invito al “ Premio Internazionale Limen Arte, 2009” nel  Palazzo Comunale E. Gagliardi di Vibo Valentia. Siamo all’ultimo anno del primo decennio, nell’aprile 2010  Carmine Siniscalco la invita alla collettiva 11+1 x (1+1) +1, 11 Artisti presentati alla “VI Biennale del Libro d’Artista”  della Città di Cassino, nello Studio S – Arte Contemporanea di Roma; a settembre  Stefania Severi la invita alla mostra “Donna Oggi” nella Biblioteca Casanatense  di Roma e in  altre città.

Il taglio del nastro ad una inaugurazione

Il secondo decennio degli anni 2000

Inizia il secondo decennio, siamo nel 2011, a  febbraio è invitata da Carmine Siniscalco dello Studio-S di Roma alla mostra “S.O.S. Palma” Ventisei artisti al servizio della Società”. a maggio la troviamo  nella sezione storica della Biennale D’Arte di Lamezia Terme  a Palazzo Nicotera, e nella mostra internazionale del UFACSI  a Lefkosa – Chypre Nord, a giugno nella Biblioteca Casanatense di Roma, per i 150 anni   dell’Unità d’Italia  la sua mostra “Flash – grafiche 1960 1990”.  L’anno successivo, 2012, espone a alla mostra “Un’arte per la vita “ a cura di Carmine Siniscalco organizzata dall’A.R.G.A.M  e  la Comunità di Sant’Egidio al Museo Venanzo Crocetti  a Roma, offre  tre opere in comodato come  nucleo iniziale di un Museo permanente della Comunità di Sant’Egidio nella  Cripta di San Bartolomeo sull’isola Tiberina  a Roma; a dicembre ancora Carmine Siniscalco la invita alla mostra  Dalla dolce vita  alla vie en rose – Ventinove artisti…un fiore,un film e una canzone” allo Studio- S Arte Contemporanea di Roma.

Ed ecco, nell’aprile 2013,  sempre a Roma, al Vittoriano,  il suo ciclo “Le quattro stagioni” nella mostra curata da Maria Teresa Benedetti, che presenta anche il catalogo monografico sull’esposizione. Ad ottobre la mostra “Il libro: d’Arte e d’Artista”, a cura di Carmine Siniscalco,  al Museo di Cultura Urbana di Tel Aviv – Giaffa con un apposito catalogo, e la mostra “Percorsi d’Arte in Calabria”, al Museo Del Presente di Rende, presso Cosenza,  a cura di Enzo Le Pera. L’anno successivo è ancora più intenso in una sorta di escalation di impegni.  In aprile, siamo nel 2014, è invitata alla quarta edizione della “Biennale d’Arte Città di Lamezia Terme – Sezione Storica”, le viene conferito il premio  per i suoi 50 anni di pittura;  a maggio la mostra “Collage…Pittura Lina Passalacqua Ernesto Terlizzi”, a cura di Carmine Siniscalco allo Studio S – Arte Contemporanea di Roma, a ottobre mostra alla galleria Vittoria di Roma per la pubblicazione del libro “Percorsi d’Arte in Italia”, a cura di Enzo Le Pera; a novembre 2014  la mostra “Donna e Multiculturalità nell’Europa di oggi” a  S. Andrea al Quirinale – Teatro dei Dioscuri, organizzata da “L’altrosguardo – artisti associati”.

Voli, Aria: “Geometrie celesti”, 2003

Siamo  a metà del decennio,  nel gennaio 2015 due suoi dipinti degli anni ’60 sono inseriti nel volume con la  biografia di Carlo Alberto Petrucci di cui era stata allieva; a marzo la mostra “Cultura ovvero Food Art”  sul tema dell’Expo 2015 di Milano Nutrire il pianeta. Energia per la vita, a cura di Carmine Siniscalco allo Studio S – Arte Contemporanea di Roma; a  maggio eccola alla  rassegna d’Arte Contemporanea “La natura all’origine dell’arte: l’arte cibo per la mente” organizzata dal Museo Civico di Taverna, con opere della collezione permanente del museo; a settembre, invitata alla 42^ edizione del Premio Sulmona, Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea, presidente di giuria Vittorio Sgarbi; a novembre. la mostra “Vissi d’Arte……l’opera lirica, gli artisti, la scuola” a cura di Roberta Filippi e Laura Monachesi, organizzata dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte Marguerite Yourcenar, presso Villa Mondragone, Roma; a dicembre, invitata alla mostra “Strutture infinite di luce. Omaggio a Francesco Guerrieri” a cura di Teodolinda Coltellaro presso il Centro per l’Arte Contemporanea Open Space, Catanzaro, e al Premio Internazionale Limen Arte 2015,  VII edizione nella sezione Maestri di Calabria, a cura di Enzo Le Pera nel complesso Valentianum a Vibo Valentia.

Nel 2016,  a novembre  Carlo Fabrizio Carli la invita alla 43esima edizione del Premio Sulmona, rassegna internazionale di Arte Contemporanea, presidente della giuria Vittorio Sgarbi. Siamo giunti al 2017, a settembre si inaugura, nel Museo del Presente di Rende, Cosenza,  la sala permanente dei Futuristi Calabresi: U. Boccioni, A. Marasco, L. Repaci, A. Yaria, E. Benedetto, G. Tedeschi, A. Savelli, M. Berardelli, S. Lotti, L. Passalacqua, S. Locelso, a cura di Vittorio Cappelli e Gianluca Covelli, partecipa con dodici opere; a dicembre, a Roma, al  Vittoriano, mostra antologica con il catalogo monografico “Cosmico Dinamismo”a cura di  Carlo Fabrizio Carli, dei suoi 60 anni di attività artistica con l’ultimo ciclo pittorico “Fiabe e leggende”. Nel 2018 mostra alla galleria d’arte Il Mitreo – Arte Contemporanea di Roma per la pubblicazione del  volume “Percorsi d’Arte in Italia 2018”, in cui è inserita anche la sua figura.

“Premio Sulmona alla carriera”, nel 2018

E’ un anno  quasi di … riposo ma subito riprende il ritmo incalzante di impegni. Nel 2019 a  settembre Carlo Fabrizio Carli la invita alla 45^ edizione del Premio Sulmona, Rassegna Internazionale di Arti Visive “Gaetano Pallozzi”, presidente di giuria Vittorio Sgarbi, a ottobre il Premio speciale alla carriera; a luglio invitata dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte alla mostra “Vissi d’Arte…l’Opera Lirica, gli Artisti, la Scuola” al Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni, a Roma; a ottobre la mostra “Focus sull’Arte in Calabria“, presso il Museo dei Brettii e degli Enotri di  Cosenza; a  novembre la mostra “Artisti Italiani e i NuoviTempi” al Prom Kultury, Varsavia.

Nell’anno finale del decennio, il 2020,  invito da parte della associazione culturale “In Tempo” alla  mostra virtuale: “2020- Tempo di Diari. Accade”,  vi partecipa con la sua opera dal titolo evocativo “Dalle tenebre alla Luce  2020″ in piena pandemia; a giugno altra  mostra virtuale “Domani In Arte, Galleria d’Arte Moderna Roma”, anche qui evocativo, date le restrizioni per combattere il Covid, espone “Volerò come un gabbiano” ad agosto Ida Mitrano la invita alla mostra “Un mosaico per Tornareccio, 16 artisti in gara per arricchire il Borgo Museo” 12^ edizione, nel comune di Tornareccio; ad agosto altra mostra virtuale “Sztuka w czasach zarazy / art in the time of plague / l’arte nei tempi dell’epidemia,  curatore: Małgorzata Wrześniak, oltre “Dalle tenebre alla luce, 2020″ espone  “Insieme, 2020″, sempre evocativa.  

Le quattro stagioni, Estate: “I girasoli“, 2011

Gli anni più recenti, 2021-2024, e alcuni prestigiosi riconoscimenti

Ed eccoci nell’ultimo periodo. Nel settembre 2021,  invitata dal Centro Internazionale “Antinoo per l’Arte”, Centro Documentazione Marguerite Yourcenar alla mostra “Vissi d’Arte…l’opera lirica, gli artisti, la scuola” piccola pinacoteca, Aquileia; a cura di Laura Monachesi, espone l’opera “Casta Diva (dalla Norma di V. Bellini), 2018″, sempre in carattere con le circostanze che la ispirano. A luglio 2022 invitata ancora dal Centro Internazionale “Antinoo per l’Arte” alla mostra “Vissi d’Arte…l’opera lirica” a cura di Carla Mazzoni,  alla galleria-caffè letterario del Sansi, Spoleto, all’opera ispirata alla “Norma” di Bellini aggiunge “Le belle forme disciogliea dai veli (dalla Tosca di G. Puccini)″; in tale occasione viene premiata.  

Nell’aprile 2023 invitata sempre dal Centro Internazionale “Antinoo per l’Arte” alla mostra “…se volessimo ancora tentare di salvare la Terra” a cura di Laura Monachesi e Michele Amici  alla Nuvola di Fuksas, s Roma, in occasione dell’ Earth Day, espone le opere “Addii, 2002″ e “Albero, 2011″. in carattere con il tema.

Sono state  circa  45 le mostre personali e ben 120 le mostre collettive,  in Italia e all’estero, nel lungo percorso iniziato negli anni ’60 e non sono mancati prestigiosi  riconoscimenti .

Un momento di condivisione artistica

Abbiamo ricordato il primo premio conferitole  nel 1970 per il Pannello decorativo nella scuola media calabrese, è seguita nel 1973 la vittoria nel  Concorso nazionale del  Comune di Roma per due pannelli decorativi di cm 200×130, ognuno, sempre per una scuola, questa volta la scuola elementare romana Fabio Filzi..

Dei riconoscimenti successivi vogliamo citare il premio “Città di Pizzo” del 1998, con la motivazione che ” Lina Passalacqua è una delle pochissime figure femminili del Secondo Futurismo, la cui opera andrà storicizzata nelle successioni del movimento”, .e la medaglia del Presidente della Repubblica in occasione del premio “Città di Pizzo” del 2008 con la motivazione che “Lina Passalacqua rappresenta una delle più illustri continuità del linguaggio futurista”.

L’anno successivo, nel  febbraio 2009 il Premio per il Neofuturismo nella categoria Pittura Storica alla Biennale d’Arte di Lamezia Terme, nel 2014, alla Biennale d’Arte Città di Lamezia Terme-Sezione Storica   il Premio Verrino per i suoi 50 anni di pittura. .

Segue nell’ottobre 2019 il “Premio speciale alla carriera” in occasione del Premio Sulmona e, nel luglio 2022, .alla a 65^ edizione del Festival dei Due Mondi , il Premio Internazionale Spoleto Art Festival alla Carriera per “le importanti attività che ha svolto, e svolge, nel campo della cultura e dell’arte“.. A  novembre 2023 l’incontro  per il suo 90* compleanno alla Galleria d’Arte Moderna di Roma con la prima del  documentario su di lei, del quale abbiamo dato conto ampiamente nella prima parte di questo scritto. Come nel gioco dell’oca siamo tornati così all’inizio.

Fiabe e leggende: “La Fata turchina“, 2017

Conclusioni

Non è finita l’interminabile serie di mostre ed eventi culturali che l’hanno vista protagonista. I suoi “secondi novant’anni”  sono appena iniziati ed ecco la nuova mostra romana dal 1° marzo 2024 “Io… e il mare” che può sorprendere soltanto chi non conosce Lina Passalacqua;  ma forse non ne sarà sorpreso chi avrà avuto la pazienza di leggere  il nostro  excursus – evocativo di una lunga vita dedita all’arte con una forte componente di impegno umano e civile –  reso interminabile dalle sue inarrestabili  partecipazioni ad eventi artistici in Italia e all’estero alimentate dalla sua inesauribile creatività artistica e sorrette da una  incontenibile energia. Non si può che farle gli auguri più fervidi.

Ma non ci fermiamo qui, dopo questa carrellata sulle infinite  mostre e su alcuni prestigiosi riconoscimenti,  non possiamo esimerci dal fornire una carrellata altrettanto evocativa sulla sua arte. Rievocheremo due sue importanti mostre personali al Vittoriano, “Le quattro stagioni” e l’antologica  “Miti e leggende”,  e la partecipazione a due significative mostre collettive, più l’adesione a un “Manifesto per l’arte” che qualifica ulteriormente la sua caratura e il suo impegno. Lo . faremo prossimamente e molto presto in questo sito.  

L’artista al Liceo artistico di Roma vicino a una “Nike”

Info

Galleria d’Arte Moderna, Roma, via Francesco Crispi. I successivi due articoli sulla artista, anch’essi con 21 immagini ciascuno, usciranno in questo sito martedì 5 e sabato 9 marzo 2024. Cataloghi di mostre di Lina Passalacqua: “Cosmico dinamismo”, a cura di Carlo Fabrizio Carli, Gangemi Editore International, dicembre 2017, pp.144, formato  21 x 30; “Le quattro stagioni”, Gangemi Editore, aprile 2013, pp. 64, formato 21 x 29,5; “Voli”, Studio S – Arte contemporanea, pp. 64, formato 21 x 29,5; “Flash”,  Società Editrice Romana, marzo 2009, pp.103, formato 21 x 29,5. Cfr. i nostri precedenti articoli, in questo sito, sull’artista: “Manifesto per l’arte, con una mostra degli artisti firmatari” 3 aprile 2020, “Passalacqua, fiabe e leggende nell’antologica al Vittoriano”; 10 gennaio 2018, “Passalacqua, le quattro stagioni, al Vittoriano”, 25 aprile 2013, “Collage-Pittura, Passalacqua e Terlizzi allo Studio S di Roma” 28 maggio 2014, “Food Art. Coltura e cultura, cibo di corpo, intelletto e anima” 1° aprile 2015, inoltre, cfr., i nostri articoli del 2009, nel centenario, sulla  Mostra del Futurismo a Roma, 30 aprile, “A Giulianova un ferragosto futurista” 1° settembre, “Futurismo presente” 3 dicembre; su Wharol, citato, 15, 22 settembre 2014.

Arte sacra: “Calvario oggi”, 1986

Foto

Le immagini sono tratte dal sito www.linapassalacqua.com, in cui sono ordinate per i sngoli cicli, si ringrazia in particolare l’artista per l’opportunità offerta. Sono alternate fotografie di alcuni momenti dell’artista con personaggi e amici e a mostre, ad immagini delle opere rappresentative dei diversi cicli articstici iniziando dai primi fino ai più recenti; altre immagini sui diversi cicli saranno inserite nei duie successivi articoli, con 21 immagini ciascuno, in particolare su “Le quattro stagioni” nel secondo articolo e su “Fiabe e leggende”, “Io e il mare” nel terzo articolo. In apertura, Locandina della manifestazione per i 90 anni e Gente di Ciociaria: “Madre e figlia” 1967; seguono, Con John Dos Passos, a Roma nel 1963, e Flash: “La Diva” 1973; poi, Con Antonio Marasco a Roma alla Galleria d’Arte Pantheon nel 2015, e Ritratti: “Ritrattodi Katia Luise” 1991; quindi, con Charles Aznavour e Pino Passalacqua nel 1990, e Vele: “Vele sul Nilo” , 1998; inoltre, con Mario Verdone il primo a sin., e Terra: “Vita” 2002; ancora, con Enzo Benedetto nel 1992, e Voli: “Costellazione della Pace” 2002; continua, Il taglio del nastro ad una inaugurazione, e Aria: “Geometrie celesti” 2003; prosegue, “Premio Sulmona alla carriera” nel 2018, e Le quattro stagioni, Estate: “I girasoli” 2011 ; poi, Un momento di condivisione artistica, e Fiabe e leggende, “La Fata turchina” 2017; infine, L’artista al Liceo artistico di Roma vicino a una “Nike”, e Arte sacra: “Calvario oggi” 1986; in chiusura, Io e il mare: “Le onde anomale della vita” 2022.

Io e il mare: “Le onde anomale della vita“, 2022